Invito dei partiti maggiori a premiare il consenso utile evitando di disperdere le schede in mille rivoli
Voto utile e voto disgiunto. Mancando una manciata di giorni al termine di una campagna elettorale combattuta, come da tradizione, con grande generosità di intenti e mezzi da un un numero record di candidati (ben 7) si impone una riflessione su come rendere “importante”, decisivo e quindi utile il proprio voto. Meritevole di essere dato.
Tanto più questo ulteriore e doveroso esame di coscienza è richiesto a coloro che si recheranno al seggio con le idee ancora confuse e a quanti, invece, vista l’offerta politica, stanno pensando di non recarsi proprio, neanche in questa occasione, ad esercitare il proprio diritto-dovere.
A tutti questi elettori, stimati almeno un quinto dell’elettorato – vale a dire non meno di 6.000 osimani – il messaggio arriverà ancora in tempo e quindi utile per decidere chi meglio votare… e/o anche come utilizzare l’arma segreta del voto disgiunto: vale a dire conciliare Sindaci abbinati a consiglieri comunali di diversa natura.
Mettiamo che un vostro familiare, un carissimo amico o anche una persona di assoluta fiducia sia presente alle elezioni sostenendo a Sindaco un Ginnetti che non votereste mai per mille buone ragioni, compresa quella di aver cambiato troppi partiti ogni qualvolta si è trovato all’opposizione.
Come o cosa fare? La legge ha pensato a questa eventualità e pur di recuperare il vostro voto vi consente di votare in modo apparentemente strano, certamente inusuale: preferenza al vostro politico preferito ma anche ad un diverso candidato Sindaco, ad esempio Latini.
In questo modo a beneficiarne saranno entrambi i vostri preferiti e alla fine, da un mancato elettore, lo Stato ricaverà invece una doppia adesione! Compreso il meccanismo?
Lo stesso discorso, anzi di più, è valido tra forze omogenee che “pescano” i propri pesci nel medesimo ambito; è il caso della Lega e delle Liste civiche con elettorato al Centro-Destra all’80%. Vorreste votare Latini e al tempo stesso non fare un torto alla Lega che avete appena votato convintamente alle Europee?
Anche in questo caso il problema non esiste: sceglietevi pure il/la candidata leghista preferita (o anche entrambi, purche un uomo o una donna, altrimenti le preferenze andranno annullate) e barrate senza incertezze il nominativo Latini posto decisamente altrove nella scheda. Tutti e tre le preferenze verranno conteggiate come valide e utili.
E veniamo ora al cosiddetto voto inutile, tanto più presente quanto più i consensi si disperdono in candidati non vincitori.
Essendo 7 i candidati, uno solo il vincitore e al massimo due quelli all’eventuale ballottaggio del 9 giugno, la matematica indica subito in 5 gli “inutili” candidati a Sindaco.
L’abilità dell’elettore sta appunto nel riconoscere prima dello scrutinio (dopo non vale…) colui o coloro a cui dare fiducia, evitando di far vita a mini partiti da 0 a 1 consigliere, visto la mancanza, nel meccanismo, di una soglia di sbarramento minima da oltrepassare.
Chiaramente prima del voto qualsiasi candidato, specie i più improbabili, è certo di tagliare il traguardo per primo e anche con un netto distacco; nella realtà basta guardarsi attorno per comprendere che a disputarsi la palma della vittoria saranno, come nel ‘14, i soliti due.
Come e cosa fare per contare davvero e – come 5 anni fa – risultare decisivi… al punto che le ultime elezioni, alla fine, si risolsero per due semplici voti di scarto?
Ricorrere al voto ponderato! E qui ritorniamo all’esempio della Lega di cui sopra.
Cosa vale oggi la Lega, presentatasi ad Osimo da sola dopo aver illuso i propri elettori di vincere facile e governare a lungo la città grazie all’accordo di fatto (poi andato a monte) con i civivi?
Vale molto poco e ogni giorno di più, da qui al 26 maggio, sembra scivolare nelle attese degli addetti ai lavori.
Il rischio di non superare quota 7%, pari a circa 1.500 voti, è oggi molto forte e pare concreto. Dal 30% delle Europee al 7% in Consiglio comunale il Carroccio osimano pare destinato ad aspirare un ruolo di mera testimonianza, dedicarsi a 5 anni di sana opposizione e magari festeggiarla anche attraverso l’avvenuta elezione di Alberto Maria… a Consigliere comunale.
Attenzione: cosa accadrebbe se i 1.500 consensi presunti, magari complice un calo dei votanti dal 68% al 62%, valessero l’8, il 9 o il 10%? Succederebbe – ci sia consentita la critica preventiva – una brutta cosa per Osimo. Vale a dire che alla quasi 80enne Franca Magnalardo, la leghista probabilmente più conosciuta e quindi votata in città, scatterebbe un secondo inutile seggio in Sala gialla.
Inutile quanto a conseguenze ma politicamente carico di significati. E quindi da evitare.
E’ bene tenere a mente che il voto amministrativo dato alla Lega non si trasforma per incanto in un consenso a capitan Salvini ma anzi, indirettamente, contribuisce a farsi benzina per Pugnaloni attraverso la celebrazione del ballottaggio.
Brutte cose – su questo tutti possono concordare – che un elettore osimano di Centro-Destra non vorrebbe mai.