Per quieto vivere la macchina comunale ha tollerato, nonostante l’arresto del 2002, il commercio di fiori all’interno del manufatto abusivo messo in piedi di fronte al Cimitero di San Biagio. L’inerzia del Comune è costata una montagna di tempo e soldi pubblici, a cominciare dall’installazione delle telecamere e del personale utilizzato per le indagini. Entro fine mese il fioraio si ritroverà multato, senza licenza e con l’obbligo a demolire
Da 18 anni aveva abusivamente trasformato la licenza commerciale, da ambulante a sede fissa. Peccato che in Comune, fino a ieri mattina, nessuno ne sapesse nulla! Almeno ufficialmente.
Accade non a Napoli, dove l’abusivismo edilizio è pane quotidiano che non ha mai fatto notizia, ma nella civilissima Osimo, meglio ancora nella industriosa San Biagio, dove nessuno si è mai sognato di costruire e addirittura fare commercio abusivo alla luce del sole!
Il merito – si fa per dire – di scoprire, tardivamemente e fuori ogni tempo massimo, la clamorosa magagna, va agli uffici comunali del commercio chiamati dal Sindaco PUGNALONI a trovare una soluzione legale al clamoroso caso del fioraio-stalking Marco MAZZIERI.
Da un banale controllo della documentazione, legata alla concessione dell’allora permesso di vendita, è emerso come il gabbiotto in muratura utilizzato da MAZZIERI come “negozio” antistante il Cimitero della frazione, risulti alle carte, inconfutabilmente, del tutto abusivo! Oggi come 18 anni fa; quando il commerciante venne addirittura arrestato per gli stessi episodi di cui, oggi, risulta pluri denunciato dalle stesse vittime di allora!
Insomma, detto con il senno di prima, sarebbe bastata una banale verifica alle carte per trovare la soluzione al caso, generato e continuato per lunghi 18 anni, sulla pelle degli anziani mancati clienti, presi di mira da MAZZIERI.
Nel lungo intercorrere del tempo (che di fatto ha attraversato ben 5 legislature e chissà quanti responsabili in Comune) nessuno aveva mai perso tempo ad esplorare l’inghippo burocratico.
Sarebbe bastata una piccola verifica per scongiurare lavoro, tempo e quindi denaro per Poliziotti e Vigili urbani chiamati ad indagare sulla vicenda fin dal 2002; per tacere della costosa installazione di telecamere all’interno del camposanto (all’epoca una delle prime volte in cui si sperimentava il costoso accorgimento) schierate per cogliere sul fatto MAZZIERI.
Per tacere, infine, del nuovo dispiegamento di tempo e forze, utilizzate un mese fa dalla Squadra Mobile di Ancona, per riuscire a rimettere le mani, nuovamente, su un MAZZIERI incapace di farsi una ragione circa il fatto che la clientela la si acquisisce in mille modi diversi, modalità in cui abbonda il requisito della gentilezza, tutta altra cosa rispetto alla persecuzione elevata ad ergastolo!
Riflessione finale. Se il fioraio “impazzito” di San Biagio pagherà caro le sue malefatte con una sanzione amministrativa, la revoca della licenza e l’ordine di abbattimento, entro un mese, dell’immobile abusivo – questo il contenuto della missiva sottoscritta dagli uffici comunali per MAZZIERI – nessuno in Comune pagherà per la colpa, non meno grave, di non aver sufficientemente vigilato, preferendo per quieto vivere chiudere un occhio ed infine entrambi sulla realtà, disdicevole, in corso a San Biagio. Come di norma accade a Napoli e nell’intero Sud Italia. Tocca dire, Osimo compresa.