I nuovi ammministratori dell’istituto, convocati in segreto da Pugnaloni, si sono detti indisponibili a convergere sull’illustre nominativo. Il mancato gradimento, spacciato per amarezza dallo zio della Andreoni, deluso per essere stato potenzialmente confuso in un caso di nepotismo
Al-Sindaco-di-Osimo-
Il documento, datato 25 aprile, con cui il Professor Pietro ALESSANDRINI formalizza a Sindaco e Dirigente regionale e scolastico, la propria rinunzia alla nomina.
Sottrarre una lunga e onorata e prestigiosa carriera, quale quella del professor Pietro ALESSANDRINI, dal giudizio tranciante di essere ricorso ad una scorrettezza formale, ovvero aver ottenuto la nomina al Cda del Campana per modesti meriti parentali (attraverso la nipote Vice sindaco Paola ANDREONI) piuttosto che in virtù di riconosciute competenze.
Insomma è bastato l’aver solo insinuato come possibile, nell’integerrimo Partito Democratico osimano, il sorgere di un banale caso di nepotismo per far saltare il banco politico e azzerare la tormentata, come mai, vicenda Campana.
In questo caso, per sdrammatizzare, ci si consenta il gioco di parole indicando, più correttamente nella repentina marcia indietro del professor ALESSANDRINI, l’allocuzione di sventato “ziismo”…
Questa la nobile motivazione che l’emerito di Politica economica, 77 anni, ha avanzato a Simone PUGNALONI per motivare, nero su bianco, la rinunzia all’incarico appena conferitogli dal Consiglio comunale.
Detta così, insomma, ci troveremmo di fronte al solito scoop di OSIMO OGGI e alle indesiderate conseguenze trascinate da una inchiesta giornalistica, scomoda per sensibilità di facciata.
La circostanza di un semplice alzare le braccia di fronte alle malelingue di paese, ovviamente, non ci ha convinto. Tanto che è bastato tornare ad indagare appena un pò per scoprire… una realtà da non raccontare.
Ora attenzione alla data: la missiva di abbandono di ALESSANDRINI, destinata al Sindaco di Osimo e inviata per conoscenza anche al Direttore generale dell’ufficio scolastico regionale per le Marche FILISETTI, indica la stesura del documento nella giornata di domenica 25 aprile, citando espressamente il decreto di nomina ricevuto giovedì 22 aprile.
Tra le due date, un intero week-end, quello della settimana scorsa, decisivo per l’ex quadro di Banca Italia, di fatto sfiduciato dalla nomina successiva a Presidente del Campana da gran parte dei nuovi componenti il Cda!
Ciò che ALESSANDRINI non cita nella rinuncia e che il Sindaco PUGNALONI evita di raccontare nelle dichiarazioni alla stampa amica, è giusto il preliminare di atto più importante, ancorchè informale, sin qui registrato nell’ingarbugliata e faticosissima vicenda Campana.
E’ accaduto a Palazzo comunale, fonte OSIMO OGGI che lo sa, per iniziativa di PUGNALONI. In pratica il Sindaco, in vista della riunione del nuovo Consiglio di amministrazione (formato dal ricordato Pietro ALESSANDRINI e da Gilberta GIACCHETTI, Francesco PIRANI, Enrico TALIANI DE MARCHIO e Marco ANSELMI) si è fatto promotore di una sorta di pre consiliare atta a valutare la disponibilità del gruppo a chiudere la partita più importante convergendo sul nominativo di ALESSANDRINI Presidente d’istituto.
All’incontro informale hanno partecipato l’anconetano (di residenza) ALESSANDRINI, lo jesino (di nascita) PIRANI, il romano (di nascita) TALIANI DE MARCHIO e il fidardense (di residenza) ANSELMI. L’unica osimana del gruppo, Gilberta GIACCHETTI, rappresentante della Regione Marche, latiniana e aspirante al medesimo incarico di Presidente, non ha ovviamente preso parte alla riunione, non invitata da PUGNALONI, solito campione di correttezza e arbitro imparziale.
A tre dei quattro presenti, ovvero ANSELMI, PIRANI e TALIANI DE MARCHIO, citati in rigido ordine alfabetico, PUGNALONI ha chiesto se fossero disponibili a convergere sulla figura di Pietro ALESSANDRINI, persona degna e competente, ancorchè casualmente zio.
La risposta ricevuta dal trio, positiva ma non unanime, ha deluso l’aspettativa del Sindaco che ha dovuto prendere atto della necessità per ALESSANDRINI di autovotarsi per raggiungere il quorum minimo di 3 consensi su 5 espressi. Pratica a cui il professore si è subito detto non interessato, ponendo le basi per la sostanziale rinunzia, formalizzata domenica mattina.
Quali le conseguenze dell’ennesimo colpo di scena? Molte e non tutte prevedibili dagli stessi protagonisti. A cominciare dalla circostanza che vede lo stesso PUGNALONI in difficoltà, indeciso sul da farsi.
Di certo Pietro ALESSANDRINI, espressione della maggioranza in Consiglio comunale, verrà rimpiazzato alla prima seduta utile – metà maggio – scegliendo tra i nominativi presenti nel vecchio e sempre attuale bando di partecipazione; nominativi che rispondono al nome di Rosalia ALOCCO, Alessio BERNARDINI, Alessandro MARRA, Manuela PANINI, Argentina SEVERINI, Luciano TABORRO, Lucia TOGNACCI, Gabriele TORQUATI e Daniele TRUCCHIA.
Ma al di la del personaggio chiamato ad integrare il riottoso ALESSANDRINI, la riunione segreta in Comune ha evidenziato altro e di peggio; vale a dire il desiderio di quasi tutti di giocare le carte in tavolo in favore di se stessi!
In tanta inimagginabile incertezza (pur sempre del Campana stiamo parlando) si staglia già all’orizzonte del futuro amministrativo dell’istituto per la cultura, la minaccia di un altro evento non previsto. E di una soluzione a sorpresa.
Il tempo di verificare e andare a fondo alla novità dell’ultima ora e ogni particolare sarà reso noto in cronaca…
Massimo Pietroselli