I convulsi minuti seguiti all’appello in Consiglio comunale del Presidente Paola Andreoni e alla ufficializzazione della mancanza del numero minimo legale per rendere valida la seduta del Consiglio ha inevitabilmente portato, tra l’altro con la chiusura della diretta web radio, a qualche inevitabile precisione, specie nella narrazione degli avvenimenti a cavallo tra il triplice trillo di chiusura anticipata dei lavori.
In particolare la cronaca, minuto per minuto, degli avvenimenti a della Sala Gialla ci hanno portato ad equivocare l’offerta di disponibilità dei grillini di fare maggioranza.
I due consiglieri del movimento 5 Stelle, giunti come la Sabbatini fuori tempo massimo, non hanno potuto prendere parte all’appello e qui la asettica cronaca dei fatti si esaurisce.
Un giornale, però, non può e non deve esimersi dalla propria linea politica, sottolineiamo politica, che è cosa ben diversa dal portare avanti una definita linea partitica.
In conseguenza della cronaca politica, che è ovviamente continuata anche dopo la conta dei presenti fatta dal Presidente Andreoni, OSIMO OGGI ha registrato un insolito e tardivo accanimento, in particolare del consigliere Andreoli, presto mitigato dal collega di movimento Monticelli, intorno ad una sorta di volontà o richiesta di rendere valida la seduta partecipando a lavori ormai dichiarati chiusi.
Per questo, nella prima edizione di ieri pomeriggio, a caldo, siamo stati indotti ad equivocare quell’inutile affannarsi attorno al microfono della consigliera Andreoli come ad una profferta, rifiutata dal Pd, di arrivare a raggiungere il numero legale e quindi di aprire la seduta.
Di tutto questo, ripetiamo, a livello ufficiale, non c’è traccia essendo andato in onda a collegamento esaurito. Insomma un dietro le quinte seppur davanti a testimoni.
Per correttezza verso gli interessati e i lettori ci preme sottolineare come ieri sera, ad una rilettura dei convulsi e gravissimi fatti, politicamente parlando, registrati in Consiglio, abbiamo tentato e ottenuto di metterci in contatto con entrambi i consiglieri 5 Stelle, Andreoli e Monticelli, ricavando un mancato interesse di entrambi a fornire agli osimani una corretta lettura dei fatti.
Ne prendiamo atto ribadendo, una volta di più, che la cronaca degli avvenimenti del Consiglio comunale riguardante la parte attribuita ai consiglieri 5 Stelle è avvenuta a seduta chiusa. E che pertanto i grillini non potevano offrire alcunchè alla maggioranza in crisi, come la maggioranza, per gli motivi procedurali, non sarebbe stata in grado di rifiutare o accettare nulla al riguardo.
Scusandoci con il pubblico di OSIMO OGGI e con i consiglieri Monticelli e Andreoli, ribadiamo l’estrema eccezionalità dei fatti succedutisi rapidamente in cronaca, tanto vorticosi e anomali da averci indotto nelle imprecisioni di cui abbiamo fatto ammenda.
Circa la riconvocazione del Consiglio comunale, scartata l’ipotesi di riunire l’assemblea domenica mattina, sembra che l’ipotesi più accreditata passi per la scelta di mercoledì 5 aprile. Semprechè i Democratici riescano nel non facile compito di riunire tutti i 13 consiglieri comunali.
Non prima però di aver dato formale comunicazione in Prefettura della impossibilità, per l’Amministrazione di Osimo, di garantire un bilancio di previsione votato e sottoscritto alla data del 31 marzo.
Si sforerà dunque di qualche giorno sull’ultima tradizionale data utile di marzo. E pure questa, tra tante, è una novità. Negativa.