Al Marriott di Roma duro intervento del capo Gabinetto regionale. Bollati i leghisti come non presentabili in Europa e non proponibili al Centro ma passati dal 34 al 18%. In precedenza criticato anche il segretario Cesa, leader di un partito di soli capi e capetti, da sempre ondivago tra Centro-Destra e Centro-Sinistra. Ancora nessuna reazione ufficiale
Indicato alla pubblica opinione come “colpevole” di non meritare i 5.583 euro (e 34 centesimi) che ogni mese e da oltre un anno il Presidente del Consiglio regionale Dino LATINI, gentilmente gli elargisce per non prestargli mai la propria voce, il capo Gabinetto MARCONI è finalmente riuscito ad aprir bocca combinando i temuti guai politici.
E’ accaduto nei giorni scorsi a Roma, hotel Marriott, all’interno dei lavori dell’assemblea nazionale dell’Udc, convocata in vista delle imminenti elezioni del nuovo Capo di Stato.
In effetti l’intervento sul palco degli oratori di MARCONI ha causato un autentico sconquasso di lavori altrimenti paludati, tutti all’interno del politicamente corretto, più corretto ce ne fosse ancora.
Già la presenza nella Capitale di MARCONI aveva suscitato i primi legittimi sospetti, visto che all’appuntamento del Marriott Dino LATINI era debitamente presente ed autosufficiente.
Ciò nonostante, non considerando l’intervento e il saluto – per quattro minuti – già portato da LATINI all’assemblea, MARCONI si è iscritto a parlare cantandone quattro persino a SALVINI, alla politica nazionale dell’alleata Lega (passata nei sondaggi dal 34 al 18%, ha accusato MARCONI, grazie all’ondivaga posizione del leader leghista), per poi passare a temi locali marchigiani, attento a seminare zizzania tra la stessa Lega e Fratelli d’Italia, esaltati quest’ultimi da MARCONI per aver garantito a LATINI, seppur con i pochi voti a disposizione dell’Udc, di poter occupare la seconda, per prestigio, poltrona regionale.
Il tutto pronunciato in favore di microfono del Senatore SACCONE che di quell’accordo di Centro-Destra fu artefice; un rassemblement teso a riportare a casa i transfughi voti dell’Unione democratici di Centro che proprio MARCONI, per due legislature regionali, aveva dirottato a Sinistra mettendoli a servizio di SPACCA e CERISCIOLI.
E giusto per non farsi mancare nulla MARCONI, prima di tornare a sedersi, otto minuti dopo, ha avuto parole al vetriolo proprio per il suo stesso movimento definito dal Capo Gabinetto, “partito di capi e capetti” o se preferite “di piccoli colonnelli di un piccolo partito” sin dal 1995 e la disgregazione del partito Popolare poco incline a lasciare spazio, specie quando si vira a Destra o si aprono prospettive di governo, a pericolose manovalanze che in breve potrebbero aspirare (tra una migrazione all’altra da Sinistra a Destra e viceversa) a poltrone, sgabelli, strapuntini… se non ad altisonanti scranni veri e propri; per intenderci alla MARCONI.
Detto con linguaggio subliminale – attingendo a sensazioni sotto il livello della coscienza, per alcuni troppo deboli da percepire ma pur sempre sufficienti ad influenzare l’inconscio e condizionare il comportamento dell’essere umano – tali da costituire un autentico pericolo, vero e proprio, al futuro stesso dei 5.583 euro (e 34 centesimi) attesi dal conto corrente. Di Luca MARCONI.
Per dirla col MANZONI, visto che le parole fanno un effetto in bocca; e un altro negli orecchi” invitiamo ad ascoltare i due diversi interventi pronunciati da LATINI (dal minuto 15.50 al minuto 19 e 50) e dal portavoce MARCONI (dal minuto 36.50 al minuto 45 e 10) al Marriott di Roma. Registrazione tratta dalla diretta Fb pubblicata da Udc Italia.