𝗔𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗮𝘁𝘁𝗿𝗼 𝗼 𝗰𝗶𝗻𝗾𝘂𝗲 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗶𝗺𝗼𝗻𝗶𝗮𝗻𝘇𝗲 𝘃𝗲𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗮𝗱𝗱𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗮𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶, 𝗳𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗦𝗮𝗹𝗮 𝗚𝗶𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗲 𝗱𝗶𝗻𝘁𝗼𝗿𝗻𝗶, 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗲𝗿𝗴𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗮𝗺𝗼𝘀𝗮 𝘁𝗲𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘂𝗱𝗶𝗼 “𝗥𝗶𝗴𝗼𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼”. 𝗖𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗹’𝗮𝗱𝗲𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗲𝗻𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗳𝘂 𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶 𝗲 𝗚𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗦𝗮𝗯𝗯𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗮𝗶 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶. 𝗗𝗶 𝗽𝗶𝘂̀. 𝗗𝗮𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗻 𝗱𝗶𝘀𝘀𝗼𝗹𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗹𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗮 𝗱’𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗲: “𝗣𝗿𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗔𝗰𝗾𝘂𝗮𝗿𝗼𝗹𝗶 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮̀ 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗮 𝘁𝗼𝗺𝗯𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗶 𝟯𝟱 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗶𝗻 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗻𝗼”. 𝗜𝗹 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗯𝗲𝗻𝗲𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗮 𝗱𝗶 𝗖𝗶𝗰𝗰𝗶𝗼𝗹𝗶
Francesco PIRANI e Graziano SABBATINI i mandanti e Sandro ANTONELLI il killer del progetto politico, già benedetto dall’ideatore Carlo CICCIOLI: “Chiudiamo l’era LATINI!”.
Giorno dopo giorno, come il clima tra le parti, arroventato a dir poco, da almeno due mesi suggerisce… le tessere del grande puzzle componenti il complotto per archiviare definitivamente l’arco delle Liste civiche Latiniane, stanno venendo alla luce.
Caduta malamente anche l’ultima foglia interessata di fico; tesi diffusa che arbitrariamente attribuiva a LATINI la pazzia di voler smontare, appena vinto, la creatura da lui stesso faticosamente costruita.
Niente di tutto questo appartiene a verità. Vero infatti, come andremo a dimostrare, l’esatto contrario.
Tutto ruota attorno al maledetto apparentamento con ANTONELLI, intesa voluta, inseguita e infine siglata dal duo PIRANI-CICCIOLI; come ben dimostra il non ancora Consigliere “Rigoletto” CINGOLANI nel famoso audio (ormai destinato a passare dalla cronaca nera della politica alla Storia patria di Osimo).
Apparentamento che, visto a posteriori (ma OSIMO OGGI lo aveva denunciato agli osimani fin da subito), altro non fu che il sugello ad un accordo a tre teso a decapitare Dino LATINI e i suoi 35 anni di regno.
Come brindisi al prosecco, con cin cin a Palazzo comunale di dieci giorni fa, ha ulteriormente incastonato in vicenda.
Per giungere ad una simile conclusione non occorreva una laurea di fine politologo; sarebbe bastato osservare semplicemente i fatti, magari con molta pacatezza, liberi da spiriti di partigianeria, per convincersi come sopra, al di la di ogni ragionevole dubbio.
Come, grosso modo, sempre più osimani stanno da giorni elaborando, dividendosi con passione dietro le amare cronache di palazzo.
Questo ampio cappello per giungere alla notizia, anzi alla doppia news, verificata attraverso fonti diverse, narranti lo stesso proposito: la conferma dell’avvenuto golpe.
Vere e proprie pistole fumanti di cui, per ora, non faremo pubblicamente i nomi… da ricercarsi in ogni caso all’interno del Consiglio comunale. Più gole profonde, essendo oltre a “Rigoletto”, almeno altre quattro o forse addirittura cinque le figure, con ricostruzioni e circostanze convergenti, concordi nell’accusare Francesco PIRANI e Graziano SABBATINI.
PIRANI al ballottaggio e il suo mentore SABBATINI (Confartigianato) menti pensanti nell’utilizzare a tavolino l’arma del tradimento consapevole, atto spregevole ma unico possibile per di sbolognare, a vittoria avvenuta, il padre del civismo e l’inventore stesso di PIRANI Sindaco.
Non fosse a sufficienza ancora chiaro a tutti, il progetto nato all’indomani del primo turno e dell’esclusione dai giochi delle sette liste di Sandro ANTONELLI, mirava – come avvenuto – a formare una coalizione praticamente imbattibile (Liste civiche storiche, Fratelli di Italia e Liste Antonelli).
Una volta ottenuto il successo (giunto al cardiopalma grazie all’autogol di PUGNALONI e di un altro audio storico intercettato pure questo da OSIMO OGGI in esclusiva) i tre soggetti PIRANI Sindaco, ANTONELLI Assessore e CICCIOLI supervisore avrebbero avuto buon gioco nel mettere all’angolo ciò che sarebbe restato, a livello di Consiglio comunale, dell’apporto di LATINI, appena quattro voti. Forse meno.
Così come regolarmente avvenuto, giorno dopo giorno, goccia dopo goccia, in uno stillicidio mai visto di notizie assurde. Fino a ieri mattina.
Fino all’ultimo annuncio che i soliti tre – PIRANI-ANTONELLI-CICCIOLI – hanno preso a far circolare in vista dell’ultimo strappo
”A breve, vedrete, ACQUAROLI in persona metterà la parola tombale su LATINI… prepariamoci al dopo, uniti e compatti. Dino è morto”.
Cin cin.