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𝗖𝗹𝗮𝗺𝗼𝗿𝗼𝘀𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗚𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲, 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗺𝘂𝗹𝘁𝗶𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗼𝗰𝗵𝗶 𝗺𝗶𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗹’𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗮 𝗴𝗮𝗯𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼-𝗗𝗲𝗰𝗿𝗲𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗩𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗘𝗺𝗮𝗻𝘂𝗲𝗹𝗲 𝗜𝗜𝗜, 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗿𝗼𝗺𝗽𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝗹𝗶𝗺𝗮 𝗳𝗲𝘀𝘁𝗮𝗶𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗲𝘅 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮. 𝗜𝗹 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲 𝗵𝗮 𝗮𝘃𝘂𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗰𝗮𝘇𝘇𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗶𝘀 𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗼 (𝗱𝗲𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗼 “𝗺𝗮𝗻𝗴𝗶𝗮 𝗽𝗮𝗻𝗲 𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼”) 𝗲 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗻𝗱𝗼 𝘀𝗽𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗮𝗹 𝗺𝘂𝗿𝗼 𝘂𝗻 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝘀𝗼 𝗶𝗻𝗰𝗿𝗲𝗱𝘂𝗹𝗼 𝗲 𝘁𝗿𝗲𝗺𝗲𝗯𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗻𝗶𝗺𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗶. 𝗣𝗶𝗲𝘁𝗿𝗮 𝘁𝗼𝗺𝗯𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗔𝗰𝗾𝘂𝗮𝗿𝗼𝗹𝗶 𝘀𝘂 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼: “𝗔𝗰𝗰𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗮 𝗺𝗲 𝗲 𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗵𝗼 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝘃𝗼𝗶…”

DOPO IL DRAMMATICO FUORI ONDA IN CONSIGLIO COMUNALE, PENSATE:

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SIMONCINI TRA LA PASSIONE POLITICA E LO STIPENDIO DA PRESIDENTE SCEGLIE IL VIL DENARO

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DOPO 80 ANNI OSIMO RISCHIA DI ANDARE AD ELEZIONI ANTICIPATE. DI CHI LA COLPA PRINCIPALE?

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Ancora pochi minuti e squillerà il cellulare di molti, in multi conferenza. A farsi vivo, interrompendo i “festeggiamenti” per la riuscita, avvenuta, gabola 1915, un incazzatissimo Francesco ACQUAROLI! Il Governatore ne avrà per tutti… suoi in primis!|

“Siete un branco di buona a nulla. E tu PIRANI non ti illudere di essere migliore dei miei mangia pane a tradimento. Reputo il tuo apporto alla causa pari a quello di un cialtrone, un approfittatore che paga da bere per poi pugnalarti alle spalle appena svolto l’angolo! Non contate più su di me. E se LATINI vi staccherà la spina come meritate, avrà tutta la mia più ampia e riconoscente solidarietà”.

E’ un fiume in piena quello che sta per tracimare dall’io profondo di Francy ACQUAROLI e che il Governatore delle Marche, nella sua intemerata telefonica di venerdì, post Regio decreto 1915, non ha fatto nulla per evitare prendesse un rovinoso sopravvento di immagine pubblica.

Anzi! Giusto il contrario. Di fronte all’ennesimo tradimento, ACQUAROLI ha sbloccato, regalando per davvero ad ognuno il suo; ad iniziare giustamente da quelli che a parole dichiarano di essere servitori fedeli e uomini made in ACQUAROLI ma che in realtà tramano da sempre, culo e camicia, con Carlo CICCIOLI; da mezzo secolo esperto di partito in psicopatologie e sindrome rancorose, nonché problema dei problemi della Destra marchigiana e anconetana e quindi osimana in particolare.

Francesco ACQUAROLI fuori dai gangheri e dalla grazia di Dio: “Fratelli di Osimo? Mi aspettavo molto meglio… ma la vera delusione è Pirani. Mi sono fatto in 4 e in 8 per lui e la maggioranza… ma non c’è stato nulla da fare. il mio impegno per la città finisce qui. Solidale con Dino Latini”

“Andate a cagare tutti”, a cominciare dai discutibili e finalmente discussi Fratelli di Osimo, ACQUAROLI non l’ha però detto… limitandosi, almeno in multiconferenza telefonica con PIRANI, ANTONELLI, STAFFOLANI, FRONTINI, lo stesso CICCIOLI, ovviamente LATINI e l’ex On. SACCONE (partecipe in qualità di notaio politico Udc) a pensarlo a chiare note nella propria mente.

Fatto sta che non sono mancati gli occhi umidi (alla voce Renato FRONTINI, neo Amministratore delegato di Osimo Servizi per meriti di partito quanto, parrebbe, ex “giardiniere” di casa ACQUAROLI) e persino le lacrime e i pianti isterici a cui Michela STAFFOLANI, la più sensibile del gruppo, non foss’altro per assecondare l’animo femminile, si è lasciata andare all’idea, ormai prossima e di ora in ora sempre più concreta, di dover abbandonare l’amata e accarezzata poltrona Assessorile a capo della Polizia locale per dover far ritorno all’antica scrivania di segretaria tuttofare alla Metalcontrol, in quel di Padiglione.

Alla dura reprimenda di Francy ACQUAROLI che, in pratica, ha annunciato il proprio personale disimpegno dal caso Osimo, l’altro Francy – il nostro PIRANI – è apparso sorpreso, amareggiato, persino incredulo; intento com’è a vivere in un mondo tutto suo creato dagli interessi di Sandro ANTONELLI (un tipo a cui gli armadi di casa non bastano più per nascondere tutti gli scheletri accumulati dal 2007 in avanti, vogliamo andare a vedere?) e dalle illusioni della mente a cui un manipolatore della psiche, di antica professione come Carlo CICCIOLI, è da sempre abituato, quando non anche interessato politicamente portatore.

Francesco PIRANI definito da ACQUAROLI, senza mezza termini, “cialtrone” di un accordo stipulato mai mai mantenuto

Certo, quello che un ACQUAROLI furioso e fuori dalla grazia di Dio non ha potuto sputare definitivamente in faccia ai suoi, è la certificazione provata che il problema di Fratelli di Italia è in Fratelli di Italia; cronico a livello di un CICCIOLI incapace di andare in pensione prima di aver raggiunto la propria vendetta personale sulle preistoriche vicende datate 2001; recente se facciamo mente locale alla malandata rappresentanza osimana, a livello di personale politico, che in teoria dovrebbe gestire il consenso di 6.500 cittadini, come certificato dalle Europee di giugno.

Se CICCIOLI è il male antico e STAFFOLANI, FRONTINI e MAGI sono la risposta 2024 di Fratelli di Italia alle attese degli Osimani… molto meglio voltare pagina, sbaraccare la sala dei bottoni e chiedere di nuovo ai cittadini, dopo essersi scusati mille e una volta, da chi altri intenderebbero essere governati.

Ma questi, abbia pazienza ACQUAROLI – direbbe SIMONCINI – sono cazzi di Fratelli di Italia; problemi interni loro che non possono e non debbono ricadere sulla testa e sulle spalle ne degli Osimani, né a Dino LATINI e i suoi, ovvero l’unico alleato rimasto fedele ai cittadini sgomenti.

A proposito del ruolo di vittima sacrificale che il PAC – trio PIRANI, ANTONELLI e CICCIOLI – ha disegnato sul leader civico storico meglio di un abito sartoriale, occorre rendersi conto che la telefonata multiconferenza del Governatore è giunta ad interrompere i “festeggiamenti” che i 9+3 = 12 avevano già indetto in Sala Gialla per complimentarsi a vicenda della apparentemente riuscita gabola 1915.

“Ma che cazzo fate? – ha attaccato ACQUAROLI senza inutili francesismi – io mi sto adoperando da sempre, tutti i giorni da oltre un anno, per cucire e ricucire il rapporto con LATINI e voi, appena volto le spalle, ringraziate il mio lavoro per voi e per Osimo in questo modo? Con chi pensate di avere a che fare? Non sono il vostro zimbello!”.

Pare che singhiozzi a parte della STAFFOLANI, occhi lucidi di FRONTINI e finta sorpresa di PIRANI, nessuno per 30 lunghissimi secondi abbia osato proferire parola, schiacciati dalle rispettive pesanti responsabilità acquisite in nome di una miopia politica che dovrebbe lasciare la città sgomenta.

A Dino LATINI, stante il perpetuarsi di un caso Osimo senza sbocchi, la sti8ma e la solidarietà del collega ACQUAROLI

Ma se il problema, a livello pratico, è un PIRANI sordo a qualsiasi sollecitazione, non disponibile ad accettare l’idea che il 55% dei voti che lo hanno eletto Sindaco avrebbero potuto eleggere chiunque altro, non essendo controllati da PIRANI in prima persona ma gentilmente offerti alla causa da Dino LATINI… il problema apolitico si chiama, non da oggi, Carlo CICCIOLI e le sue manie politiche, molte delle quali, ovvero quasi tutte, non confessabili in pubblico.

Prendiamo a puro titolo di esempio, l’ultimo controverso “caso CICCIOLI”, peraltro non evidenziato da alcuno; ovvero l’intervista di stamani a “Corriere Adriatico”, a tutta pagina, in cui CICCIOLI regala ai lettori una chiave di lettura, della vicenda Osimo, persino in salsa psichiatrica!

Dimenticando CICCIOLI che nella vita si occuperebbe proprio, oltre che di Osimo, di rimettere in sesto menti obnubilate… di fatto ponendo volontariamente su LATINI e compagnia il timbro della pazzia emesso da un addetto ai lavori!

Se questo può essere considerato un metodo onesto di ragionare e fare politica… allora sarà bene smettere e occuparsi d’altro.

Ma torniamo alle cose serie e alla valanga ACQUAROLI abbattutasi venerdì’ sera su PIRANI e soci. Cosa potrebbe o dovrebbe ancora accadere a questa nostra disgraziata città?

La bellezza dell’atrio comunale, simbolica dello sfascio istituzionale in cui è caduta la città, preda di un personale politico non all’altezza

Con l’uscita di scena del Governatore, ormai lanciato in piena campagna elettorale per le Regionali di ottobre 2025, Osimo da qualche giorno è certamente più isolata, più in balia degli eventi ma, per assurdo, ancorata più salda che mai a Francesco PIRANI.

Il Sindaco e tutti i suoi collaboratori sanno molto bene che la caduta di PIRANI, quando avverrà e se avverrà, porterà alla damnatio memoriae di tutti i comprimari che oggi gli tengono bordone (ogni riferimento al vice Sindaco è certamente voluto) e che appunto una simile debolezza conclamata potrebbe costituire la migliore ragione di sopravvivenza.

Un accanimento terapeutico, però, da portare avanti con tanto di farmaci in scadenza al 31 dicembre, momento in cui PIRANI – se ci arriverà – dovrà fare i conti con la realtà taglia-testa di un Bilancio di previsione 2025 non approvabile e non approvato dalla maggioranza dei Consiglieri assegnati.

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