𝗟’𝗮𝗿𝗿𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗵𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗮𝗶 𝘃𝗲𝗿𝗶 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗵𝗶𝘂𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗮𝗴𝗶𝗻𝗶 𝘀𝘂 𝗦𝘁𝗲𝗳𝗮𝗻𝗼 𝗔𝗗𝗔𝗠𝗢, 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝟮𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗹 𝗿𝗮𝗴𝗮𝘇𝘇𝗼, 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘀𝘂𝗿𝗮𝘁𝗼, 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗰𝗶𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮 𝗯𝗲𝗻 𝟭𝟲 𝘁𝗿𝘂𝗳𝗳𝗲 𝘀𝗲𝗿𝗶𝗮𝗹𝗶 𝗮 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗲 𝗡𝗼𝗿𝗱 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮, 𝗿𝗶𝘂𝘀𝗰𝗶𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝟭𝟯 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶, 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝘀𝗮𝗹𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗮 𝟭𝟬𝟬.𝟬𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼. 𝗣𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗲 (𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮 𝗼𝘁𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗶 𝗱𝗼𝗺𝗶𝗰𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗶) 𝗹’𝗮𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗯𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗿𝗼𝗻𝗶𝗰𝗼. 𝗙𝗼𝗿𝘁𝗶 𝘀𝗼𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶 𝘀𝘂 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶 𝗻𝗮𝗽𝗼𝗹𝗲𝘁𝗮𝗻𝗶, 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗮𝗹𝗼 𝗲 𝗮𝘂𝘁𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗯𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗶𝗻 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗲𝗿𝘁𝗮
Mai tornare sul luogo del delitto. Lo insegnano, da sempre, libri gialli e fior di film thriller.
Stefano ADAMO, 20 anni, napoletano di Bagnoli, evidentemente non ha fatto in tempo a conoscere questa semplice precauzione. Alle buone letture e ai film, il giovane preferiva le truffe alle vecchiette, spacciandosi 13 volte su 16 per Maresciallo dei Carabinieri!
Osimo, del resto, gli aveva portato fortuna appena a giugno regalando al ragazzo un super colpo da 50.000 euro tra contanti e oggetti d’oro, sottratti ad una 71enne residente in via Fonte Magna.
Forte del ricordo di quel successo, AMATO il mese dopo venne nuovamente spedito ad Osimo dai uno dei vari centralini “acchiappa-anziani” operanti ogni giorno su Napoli; teatro della truffa, stavolta, una abitazione di via Linguetta.
Solito copione. “Mi manda… Picone”, ovvero “sono qui per l’incidente di suo nipote. Sono un Carabiniere, Maresciallo qui ad Osimo. Debbo ritirare quanto avete convenuto con la caserma per aiutare il vostro ragazzo ad uscir fuori da questo problema automobilistico nel modo migliore”.
Stavolta però la favoletta imparata a memoria non evitò al napoletano di finire arrestato in flagrante dai Carabinieri, quelli veri, abilmente allertati da una vecchietta più rapida del pur sveglio predatore seriale di anziani.
Quel primo pomeriggio di fine luglio, orario a cavallo del pranzo in cui un anziano, statisticamente, si ritrova senza nessuno in casa, la nonnina 80enne non era sola davanti la tv.
A tenerle compagnia anche la figlia, 59 anni, presente in casa quando da Napoli giunse al telefono di casa la solita telefonata di contatto.
Solita manfrina ma stavolta, madre e figlia, finsero soltanto di abboccare all’inganno. Mentre l’anziana intratteneva al telefono il telefonista (inconsapevole della contro trappola che le donne stavano preparando), la figlia ha immediatamente preso contatto con la Caserma di via Saffi, allertando un paio di pattuglie del nucleo Operativo.
Obiettivo, centrato dagli uomini del Luogotenente Giuseppe ESPOSTO, presentarsi in casa prima dell’arrivo del “fattorino-Maresciallo”, nascondersi alla vista, in tre o quattro, in camera da letto e attendere il perfezionarsi del passaggio di mano del denaro tra la nonna e il falso Maresciallo.
Una operazione congeniata all’impronta, quella del Norm, resa possibile dalla professionalità dei militari osimani e dalla felice intuizione delle due mancate prede.
Arrestato e rimesso subito in libertà, ora per Stefano ADAMO è però giunto il conto delle proprie scelte sbagliate. I Carabinieri, potendo lavorare sul conto del ragazzo, del “palo” della staffetta e dell’autista (altri due napoletani, di 22 e 28 anni, solo indagati di far parte della organizzazione), sono risaliti ad attribuire ad ADAMO ben 16 episodi, di cui 13 purtroppo riusciti, per un bottino da spartire di almeno 100.000 euro, comprensivo del colpo grosso osimano di giugno.
A chiusura di serrate indagini, l’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa emesso dal Gip del Tribunale di Ancona (su richiesta della Procura della Repubblica di Ancona), al termine di indagini che hanno portato gli inquirenti ad attribuire ad ADAMO, appena 20 anni, un curriculum di tutto rispetto, messo insieme dal Veneto alle Marche, dall’Emilia Romagna alla Toscana, dall’Abruzzo al Lazio; e ancora in Basilicata, Puglia oltre che in Campania.
Sono invece ancora in corso le indagini volte a identificare i complici dei vari “call center” che da Napoli hanno effettuato ed effettuano ogni giorno le telefonate che preparavano il terreno ai vari finti Maresciallo.
Gente scafata e sempre molto attenta nell’utilizzare Sim telefoniche ogni giorno differenti, intestate a persone inesistenti o completamente estranee ai fatti; mentre per le trasferte, da Napoli in giro per il Centro e Nord Italia, venivano usati veicoli sempre differenti, prevalentemente presi a noleggio.
I colpi? Messi a segno sempre in tarda mattinata o primo pomeriggio, quando c’è maggiore probabilità per i malviventi di trovare gli anziani soli in casa.
A casa, almeno per un pò, ora resterà anche Stefano ADAMO, rinchiuso ai domiciliari e con braccialetto elettronico al polso, ottenuto dall’avvocato napoletano Giuseppe PERFETTO in luogo della detenzione a Poggioreale.