𝗧𝗮𝗿𝗱𝗶𝘃𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗱𝗶𝗿𝗶𝗴𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗢𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗮. 𝗠𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝗹𝗶𝘇𝗶𝗮 𝘀𝘂𝗹 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗠𝗮𝘁𝗲𝗹𝗶𝗰𝗮, 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗮𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗵𝗮 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗮 𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮𝗿𝘀𝗶 𝘂𝗻 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗹𝘂𝗯 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗳𝗲𝗿𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼. “𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝘀𝗯𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝗺𝗼, 𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼; 𝗺𝗮 𝘀𝗶𝗺𝗶𝗹𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗴𝗴𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝗻𝗼𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘁𝗼𝗹𝗹𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶”. 𝗣𝗲𝗰𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗚𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 𝘀𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗶𝘁𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲!
“E’ inconcepibile che dopo i fatti di Massa Martana dell’anno scorso, si ricada in gesti simili”.
Musica e parole del Presidente dell’Osimana Antonio CARLETTI, uno che quando parla, c’è di che tremare per qualche strafalcione sportivo all’orizzonte.
Detto e fatto. CAMPANELLI, all’indomani dei “fattarelli” di Osimana-Matelica, della doppia squalifica del Diana, della pesante multa e della nuova pubblicità su Osimo, patria di mamme eternamente incinta di nuovi deficienti, ha pensato bene di chiedere scusa e di prendere le distanze dal mondo ultras più esagitato, invitando i responsabili del lancio di oggetti in campo, a raccogliere le proprie cose e cambiare sport.
Peccato che il “là” al dopo partita sia stato abbondantemente innescato dallo stesso Antonio CAMPANELLI (inibito fino al 5 febbraio) che per coerenza dovrebbe essere il primo a penalizzarsi lasciando, magari, l’Osimana a qualche anima più capace.
Temiamo non sarà così e che a pagare saranno solo in due o tre, presi a caso, tanto per dar modo di rivendicare un successo, nel processo dichiarato di ritorno alla sportività perduta.
Nel frattempo CAMPANELLI è già stato convocato in Commissariato, redarguito a pretendere dai “tifosi” un comportamento più consono e meno simile alle scimmie, avvertito del fatto che il Diana, una volta smaltite le due domeniche di squalifica, verrà attenzionato da più micro camere volte ad individuare i futuri autori di ulteriori gesti di gloria.
Basterà per iscrivere Osimo alla normalità. Facile la risposta: non basterà-
Ma ecco il CAMPANELLI-pensiero, rivolto in esclusiva agli errori degli altri.
“Sbagliano i giocatori, così come gli arbitri e anche noi dirigenti; io stesso sono stato squalificato per alcune parole colorite.
Ma voglio ricordare ai tifosi che le partite non si perdono per colpa degli arbitri. Il Matelica ha messo dentro una palla e noi, nonostante le tante occasioni, no.
Certo, hanno pesato gli episodi da rigore, forse addirittura quattro non concessi… ma se abbiamo perso è per colpa nostra.
I tifosi devono garantire maturazione. Noi dirigenti a volte abbiamo ecceduto con le parole ma mai con violenza fisica. La stessa cosa deve valere per i nostri tifosi che pur essendo importanti… E’ bene che quanti si sono resi responsabili del lancio di oggetti in campo a fine gara, per il futuro e per sempre resti lontano dal Diana.
Questi soggetti non danno una bella immagine di Osimo, servono paletti. Chi sbaglia deve pagare. Chiediamo scusa al guardalinee e ringraziamo il giudice sportivo che non ha ripristinato la vecchia condanna di Massa Martana”.
Tutto molto regolare. Tardivo ma ineccepibile. Personalmente avremmo adottato anche il divieto di ingresso al campo sportivo dei cosiddetti “ultras” (fenomeno ridicolo nel calcio dilettantistico, specie se abbinato a spettacoli sportivi paragonabili ai confronti tra scapoli e ammogliati!) ma pur sempre meglio di niente.
Piuttosto il pulpito da cui CAMPANELLI predica la pace nel mondo pare fuori luogo. Non si possono lanciare lezioni di comportamento sportivo, dividere i buoni dai cattivi, quando il primo a dare l’esempio del contrario, è appena stato squalificato per le medesime intemperanze.
Inevitabilmente, il colpevole chi ascolta, finisce col capire l’esatto contrario.
Agli occhi dei buoni, invece, si risulta, ben che vada, o non credibili o sciocchi. O peggio.
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