QUINTALI DI LETAME PER VINCERE LE ELEZIONI
MA ALLA STAZIONE LA PUZZA BLOCCA I GIARDINIERI
La necessità di inaugurare il parco prima del 26 maggio porta Pugnaloni a forzare i tempi!
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 26 MAGGIO 2019: VOTA IL CANDIDATO A TE PIΓ VICINO
- Dino LATINI (Liste civiche) (29%, 292 Votes)
- Simone PUGNALONI (Partito Democratico + Movimenti di Sinistra) (25%, 247 Votes)
- David MONTICELLI (Movimento 5 Stelle) (14%, 144 Votes)
- Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI (Lega) (13%, 130 Votes)
- Achille GINNETTI (Lista civica) (10%, 103 Votes)
- Maria Grazia MARIANI (Difendiamo Osimo + Fratelli d'Italia + Casa Pound) (4%, 43 Votes)
- Fabio PASQUINELLI (Estrema sinistra) (4%, 43 Votes)
Total Voters: 1.002
La vicenda sembrerebbe estrapolata dal Boccaccio, versione 2018, di messer Pietro l’Aretino. In realtà il nuovo Decamerone non risulta essere stato scritto tra le dolci colline toscane ma ambientato tra le altrettanto care colline nostrane, esattamente sulla propaggine soprastante il semaforo di Osimo Stazione, direzione scuola elementare.
Nella parte di messer Chichibio, all’epoca podestà un pò rinco di Osimo, vedremmo bene proprio l’attuale iper attivo Pugnaloni; al posto dei gendarmi a guardia del popoloso castello auximano metteremmo i più attuali Carabinieri, mentre in luogo del popolo ciancioloso e un pò merdoso non ci starebbero male gli attuali poveri residenti, tutt’attorno il futuro polmone verde di Osimo Stazione; infine, protagonista vero, non possono mancare quintalate di caldo e puzzolente letame animale a volontà, confermato nel 2018 puzzolente tale e quale al sano prodotto naturale utilizzato a lungo fin dal Medio Evo e oltre.
A cambiare, semmai, è la sola pazienza del popolo merdoso che, secoli dopo l’epoca dell’Aretino, appare sopportare meno docilmente rispetto al passato la convivenza forzata con “grasciari” sotto casa; anzi capita che il popolo si arrabbi pure, alzi la testa, annusi l’aria puzzolente e chiami persino il 112 pur di… arrestare il nauseabondo lezzo!
Tutto questo è successo lo scorso week-end, 30 e passa gradi all’ombra, allorquando operai giardinieri, incaricati da Anas e Regione, si sono presentati sul luogo del delitto armati del necessario e soprattutto seguiti dall’indispensabile prezioso quanto maleodorante liquido color cacca. Anzi cacca vera e propria, a valutare, nell’aria, dai diversi miasmi che subito si sono propagati tutto intorno!
Barricarsi in casa e chiudere ermeticamente finestre e ogni pertugio, alle povere famiglie residenti tutt’intorno l’area, è sembrata essere, al primo pensiero, l’unica soluzione. Macchè! Niente da fare… il risultato ottenuto, per effetto di chissà quale magia anti Pugnaloniana, è che a finestre chiuse l’aria non entrava più in casa… ma la puzza si! E ci ristagnava ancor più piacevolmente di prima.
I più nervosi, dopo mezz’ora di questo antipasto d’estate, considerati i tempi lunghi dell’operazione, hanno pensato bene di chiamare i Carabinieri e di girare ai militari la patata bollente (chiamiamola così).
Ovviamente l’intervento dei militari, non si è ben compreso se solo minacciato o effettivamente avvenuto sulla collina, è comunque servito per interrompere i lavori (ma non certo la puzza) in attesa di decisioni dall’alto non ancora sopraggiunte.
Pur non essendo particolarmente esperti nell’arte della vanga, osserviamo sommessamente come la data di fine luglio non ricorra troppo spesso nei calendari di Frate Indovino quale il periodo migliore per dedicarsi al giardinaggio.
Senza disturbare il francescano, basterebbe sentire i propri vecchi per imparare come madre Natura abbia pensato alla primavera come al periodo più adatto… e non solo per la puzza ma proprio per consentire agli alberelli di attecchire meglio e non rinsecchire praticamente in culla.
Avrebbe fatto dire messer Chichibio agli araldi del tempo. “Ma se i miei contadini mettono a dimora le pianticelle a marzo… io ad aprile cosa inauguro? Le buche che ospitano i futuri alberi? Lo sanno, lor signori del vulgo stazionaro, che a maggio ci aspetta una dura campagna elettorale da combattere tutti insieme, puzza o non puzza, all’ultimo voto? Il popolo sente un olezzo sotto ar naso? Si è talmente istruito da lagnarsi del trattamento? Che il contado se ne vada al mare, a passare le acque nel nostro porto. Che vada soprattutto al diavolo o ovunque aggrada ma se guardi bene dal rompere le scatole a messer guidatore! Stiamo lavorando per noi, non l’avete ancora capito?”.
Fine della novella.