E dopo l’incompatibilità di Orsetti alla Presidenza del Campana scoppia anche il caso di Fabio Cecconi al Buttari?
I 7 chilogrammi di cioccolata, da distribuire ogni anno a Pasqua (così come comandato dal Conte Filippo Buttari nel lascito dei propri averi a favore di coloro che occupavano l’ultimo posto nella società osimana di fine ‘800) sembrano non entrare molto nei motivi che sconsiglierebbero la nomina di Cecconi su chiamata del Sindaco Pugnaloni.
Allo stesso modo – tramutati i 7 chilogrammi di cioccolata in ben più prosaici 1.200 euro mensili, pari alla media dell’indennizzo di un Assessore (così come statuito dal penultimo Presidente Enrico Canapa) – il problema sorto in queste ore non appare legato a questioni di denaro ma piuttosto sembra avvinghiato ad elementi di pura e semplice opportunità.
Corrisponde al sano agire pater familias scegliere alla conduzione della principale casa di riposo cittadina – sottoposta a vigilanza della Regione Marche e che dalla Regione Marche introita annualmente denaro per circa il 40% del Bilancio – un funzionario di alto grado dipendente della stessa Regione?
In organico alla Regione dal 1° novembre 1990 al 3 aprile 2007 presso l’agenzia Agro-alimentare delle Marche Assam – si scopre dalla lettura del curriculum pubblicato da Cecconi – l’attuale neo Presidente del Grimani-Buttari ha trascorso gli ultimi 10 anni lavorativi chiamato dalla Giunta Ceriscioli al settore internalizzazione, promozione all’estero, cooperazione allo sviluppo e marchigiani nel mondo, ambiti contigui del super funzionario Raimondo Orsetti, già Presidente del Campana per qualche giorno prima di provvidenziali dimissioni.
57 anni, Fabio Cecconi è noto in città per la lunga trafila che dalla Presidenza locale della Croce Rossa lo ha portato, un pò come Fabio Luna con il Coni, prima alla presidenza provinciale e attualmente in sella al comando regionale dei volontari marchigiani della CRI.
A livello politico si ricorda un incarico di Assessore ai Lavori Pubblici affidatogli dall’allora Sindaco Niccoli nel 1995, incarico interrotto misteriosamente dopo un triennio a causa di dimissioni all’epoca non motivate e – quasi 20 anni dopo – riconducibili ad un attrito di visioni in Giunta con l’allora rampante Vice Sindaco Matteo Biscarini.
Pur di non mettere in crisi la discussa esperienza del professore, Cecconi (sostituito in Sala del Vivarini da Achille Ginnetti) preferì lanciare la spugna e ritirarsi a vita privata, risarcito politicamente con una poltrona di secondo piano alla vice presidenza Aspea (settore acqua).
La vita per Cecconi sarebbe scorsa tranquilla se, dopo una convulsa riconferma di Canapa alla guida del Buttari nel 2014 da parte dello stesso Pugnaloni, lo stesso Canapa non fosse finito, lo scorso anno, dopo decenni di “regno” sfiduciato dai due componenti del Cda del Buttari, ovvero il rappresentante del Consiglio comunale Picciani e il rappresentante dei “preti di campagna”, come recita lo Statuto della casa di riposo, don Carlo Gabbanelli.
Da qui la necessità improvvisa ed urgente di sostituire Canapa con un personaggio di spessore, scelta caduta su Fabio Cecconi all’altezza della scorsa estate e da allora effettiva.
Incredibilmente nessuno pensò – ne Pugnaloni a cui venne l’idea, ne a Cecconi che rispose positivamente, ne ai vari organismi di controllo, comunali e interni al Buttari – se l’incarico fosse o meno in linea di scontro con l’attività di Cecconi in seno alla Regione.
Quella Regione da cui il Buttari è sottoposto sia a vigilanza e soprattutto a integrarne l’assistenza socio-sanitaria con rimborsi importanti annotati a Bilancio della casa di riposo e “ingombranti” per circa il 40% dell’intero giro di denaro annuo dell’istituto.
Dopo un primo parere, preso per buono, che sposava la tesi del “forse si può fare”… ora la notizia che questa opinione ha cambiato di verso, pronta a mettere una marea di puntini sulle “i”, se ufficialmente interpellata.
Ecco allora che la posizione dell’alto funzionario regionale Fabio Cecconi alla Presidenza del Grimani-Buttari vigilato e foraggiato dalla Regione, rischia seriamente di non apparire più come la migliore possibile.