I PACCHI DAL TERREMOTO COSTANO IL PROCESSO AL SENATORE PAZZAGLINI
L’EX SINDACO DI VISSO A GIUDIZIO PER TRUFFA, PECULATO E ABUSO UFFICIO

I PACCHI DAL TERREMOTO COSTANO IL PROCESSO AL SENATORE PAZZAGLINI L’EX SINDACO DI VISSO A GIUDIZIO PER TRUFFA, PECULATO E ABUSO UFFICIO

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Il parlamentare osimano si difende con la logica: “Ho rinunciato a 90.000 euro tra rimborsi e indennità legittimamente spettanti… per poi sottrarne illegalmente la meta!?”



Il video con cui il Senatore PAZZAGLINI (Lega) giustifica il proprio operato


Truffa, abuso di ufficio e peculato. Il tutto per un valore di 47.300 euro. Al tempo stesso, però, si dice in grado di poter dimostrare di aver lasciato in cassa circa il doppio, cifra spettante all’ex Sindaco di Visso quale indennità e rimborsi.
Per capirci meglio qualcosa della cosiddetta truffa e dintorni dei pacchi solidali, servirà inevitabilmente un processo. Detto e fatto.
La Procura della Repubblica di Macerata, nel rinviare a giudizio (25 gennaio 2021) il senatore di Osimo Giuliano PAZZAGLINI (Lega), ha ritenuto di non fare sconti all’ex Sindaco di Visso e di voler andare a fondo per vederci chiaro.
In effetti appropriarsi di 47.000 euro e lasciarne sul piatto 90.000 non risponde ad alcun tipo di logica.
Al centro della vicenda diversi episodi, contestati dal Gup maceratese Domenico POTETTI, inerenti il periodo tra maggio 2017 e maggio 2018, pre e post l’elezione di PAZZAGLINI al Senato (4 marzo 2018). 
Peccato che l’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza dopo un esposto sottoscritto dall’opposizione comunale vissana, non abbia messo in debito risalto la doppia circostanza che vuole, a detta dell’ex Sindaco, la mancata richiesta di Pazzaglini per circa 20.000 euro di rimborsi maturati e spettanti e soprattutto non abbia tenuto in alcun conto i circa 70.000 euro ulteriori spesi da PAZZAGLINI per coprire 108.000 chilometri nel territorio devastato dal terremoto. Somma mai richiesta in quanto gravante sul Comune di Visso.
“Potrei essermi impossessato di circa 45.000 euro quando – si chiesto PAZZAGLINI in un dettagliato sfogo pubblicato sulla propria pagina Fb – in mamiera del tutto legittima, avrei potuto mettermi in tasca esattamente il doppio?”.

La Iena REI intercetta Giovanni CASONI

E’ quanto dovrà determinare il processo a cui è stato rinviato a giudizio il Senatore insieme all’amico ed ex socio in affari Giovanni CASONI, ex Presidente della locale Croce Rossa, sotto processo per la sola ipotesi di abuso di ufficio.
Le indagini, coordinate dal Procuratore di Macerata Giovanni GIORGIO e di cui hanno parlato giornali, tv e social con in testa “Le Jene” e “Il fatto quotidiano”, entrambi querelati da PAZZAGLINI, riguardano una serie di donazioni per i terremotati vissani; donazioni che secondo l’accusa sarebbero state dirottate su due società gestite da PAZZAGLINI e CASONI.
Il Senatore di Osimo, difeso dagli avvocati Giancarlo GIULIANELLI e Giuseppe VILLA, ha finora respinto tutte le accuse sostenendo di aver destinato ai terremotati tutte le donazioni arrivate.

La Sibyl Project srl amministrata ai tempi al 50% dai due soci

Anche CASONI, assistito dall’avvocato Maurizio BALLARINI, si è sempre proclamato innocente.
L’inchiesta, sollecitata politicamente dalla minoranza, era cominciata da un accertamento eseguito dalla Guardia di finanza di Camerino su come il Comune di Visso (per decenni “feudo” di Franco SENSI, Sindaco e miliardario petrolifero romano, già patron di CORRIERE ADRIATICO e della ROMA) aveva speso i soldi delle donazioni ricevute da più Enti per i vissani colpiti dai terremoti del 2016.
A coordinare le indagini è stato il Procuratore capo di Macerata Giovanni GIORGIO che in un complesso capo d’imputazione ha, la settimana scorsa, formalizzato le accuse.
Gli illeciti sarebbero avvenuti tutti tra in un periodo ristretto compreso tra maggio 2017 e maggio 2018. Per quanto riguarda le accuse di abuso d’ufficio sono sette gli episodi contestati a PAZZAGLINI, per un danno complessivo di 35.000 euro. Secondo l’ipotesi accusatoria della competente Procura l’allora Sindaco, in posizione di conflitto d’interessi rispetto agli Enti interessati a effettuare donazioni per i terremotati (si tratta di una cooperativa, una parrocchia, una polisportiva e più associazioni della provincia di Macerata, delle Marche ed anche da altre zone d’Italia) avrebbe sconsigliato di versare i soldi direttamente al Comune… perché a suo dire ci sarebbero state difficoltà operative a inserire le somme nel bilancio comunale… suggerendo di versarli direttamente alla Sibil Iniziative Srl, società gestita dall’amico Casoni in via esclusiva dal 29 dicembre 2017 (ora Sibyl Project Srl costituita a maggio 2017 e di cui PAZZAGLINI e CASONI erano co-amministratori.

La consegna a PAZZAGLINI di 11.870 euro

Per quanto riguarda l’accusa ulteriore di truffa (valutata appena 2.000 euro) questa viene individuata in uno solo degli episodi di abuso d’ufficio contestati al Senatore, mentre il reato di peculato è pure riferito ad un singolo episodio, datato 8 giugno 2017, quando PAZZAGLINI avrebbe ricevuto i 10.300 euro raccolti nel corso di un motoraduno di solidarietà “In moto per ricostruire”.
Sia PAZZAGLINI che CASONI hanno sempre rigettato gli addebiti, sostenendo che tutti i soldi ricevuti per i terremotati sono stati utilizzati per le finalità previste e/o indicate dai donatori; circa il mancato transito per le canoniche casse comunali – hanno spiegato i due imputati – ciò è avvenuto solo quale mezzo tecnico per bypassare i vincoli procedurali imposti dalla burocrazia, velocizzando in questo modo gli interventi.
Processo atteso al via per il nuovo anno, con prima udienza fissata per lunedì 25 gennaio 2021.

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