Il ragazzo fidardense, 21 anni, trovato in possesso di 87 grammi complessivi di sostanze stupefacenti e 44 semi, oltre a materiale per il confezionamento in dosi. I Carabinieri di Offagna in azione a casa del giovane grazie al Testo unico antidroga del 1990
In tema di droga molti baby spacciatori non sanno, magari essendo nati dopo il 1990, che l’abitazione e comunque il luogo di abituale residenza, tra tutti, non è esattamente lo spazio fisico dove conservare la droga in attesa di essere piazzata.
Se infatti tutti sanno che ad un “infortunio”, durante la fase di spaccio, corrisponde l’inevitabile perquisizione domiciliare (che spesso mette a nudo la vera attività del piccolo delinquente), pochi tra i giovanissimi sanno che Polizia e Carabinieri, per mettere un freno al dilagare del fenomeno, possono avvalersi del yolly.
Yolly perfettamente legale, sancito dall’articolo 103 del DPR 309, meglio conosciuto come Testo unico in materia di sostanze stupefacenti, varato dal legislatore 30 anni fa per mettere un freno in materia di droghe e affini.
Ad ispirare la legge la necessità, per gli operatori di Polizia giudiziaria, di prevenire e reprimere con urgenza l’illecito traffico di stupefacente, senza attendere i tempi burocratici di richiedere e ottenere l’autorizzazione dal magistrato competente.
Interessati alla perquisizione, inoltre, possono essere il mezzo di trasporto, gli eventuali bagagli e gli effetti personali del soggetto sospettato del traffico che, una volta individuato come indagato, può solo assistere e sperare di non avere nulla a che fare con le gravi accuse indiziarie.
In caso di conferma dei motivi di urgenza di perquisizione, il malcapitato si vedrà tradotto in carcere, con convalida del provvedimento dal pubblico ministero da esercitarsi nelle 48 ore successive.
La trafila di legge – che riteniamo educativa da spiegare a quanti neanche immaginano i rischi corsi nascondendo in casa droga e quant’altro, da ieri è invee chiara e lampante per Davide LUCERA, 21 anni, incensurato e residente a Castelfidardo.
I Carabinieri della Stazione di Offagna, con grande sorpresa, domenica pomeriggio hanno bussato in casa del ragazzo notificandogli il provvedimento di perquisizione per i gravi indizi pendenti sulla sua attività segreta.
Abituati ad operare a colpo sicuro, i militari hanno effettivamente impiegato poco tempo per rendere visibile l’accusa, materializzatasi spalancando un’anta dell’armadio, nella camera da letto del ragazzo.
Occultati tra gli indumenti, i Carabinieri hanno trovato sia la droga che il materiale per il confezionamento in dosi utilizzato da Davide LUCERA, ormai spacciatore mancato.
77 i grammi di hashish rinvenuti in una confezione di cellophane e 10 i grammi di marijuana suddivisi in due contenitori di vetro per conserva, oltre a 44 semi della stessa erba psicoattiva, tutto finito sotto sequestro.
Davide LUCERA, 21 anni appena, analogamente, si è visto arrestato direttamente in casa e tradotto in carcere per una esperienza il cui unico lato positivo, si spera, possa servire a far comprendere al ragazzo l’errore fatto e tenersi, d’ora in avanti, lontano mille miglia dall’illusoria idea della bella vita e del facile guadagno che nessuna droga può mantenere.