L’avvocato difensore del fantino ha fatto richiesta di perizia psichiatrica
OMICIDIO PINCIAROLI
ANDREUCCI SI DICHIARA PAZZO!
L’istanza, se accolta, mira a far scattare la non punibilità del ragazzo
Richiesta di perizia psichiatrica e – quale prima conseguenza – nessuna confessione da parte di Valerio Andreucci, il 23enne fantino ascolano accusato unico dell’omicidio del suo datore di lavoro Olindo Pinciaroli.
Ad oltre dieci giorni dal cruento agguato a colpi di coltello costato la vita al veterinario di Montelupone, a prevalere sulla verità è la strategia scelta dall’avvocato difensore del ragazzo in carcere, Alessandro Angelozzi.
Come era abbastanza nelle previsioni il legale ha depositato in Procura istanza in cui chiede, per il suo giovane assistito, l’accesso in cella a Montacuto ad uno specialista di salute mentale.
Obiettivo della richiesta, che congela di fatto la ricerca della verità, sottoporre Andreucci a perizia di parte tesa a conoscere la situazione attuale dell’ascolano e soprattutto a ricostruire quali fossero le condizioni psico-patologiche del fantino la domenica mattina, giorno dell’omicidio.
Come è noto lo stesso Andreucci, a caldo, ammise la responsabilità di aver fatto pesantemente uso, la notte precedente l’omicidio, di un quantitativo di cocaina definito “significativo”.
Ora la perizia la quale, fosse ammessa, potrebbe avviare il processo verso l’obiettivo della difesa di non procedibilità.
Il confronto giudiziario, da questo punto di vista, è comunque appena agli albori, aperto a qualsiasi ipotesi.
Nessuna confessione liberatoria, della mente e dello stato psico-fisico, con benefiche ricadute anche sul processo, allo stato, è dunque attesa in calendario.
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