AMMINISTRAZIONE GATTO, FINE DI UN INCUBO:
“IN REGOLA I BILANCI 2010, 2011 e 2012”
Il Tribunale ha mandato assolti tutti gli imputati perchè “il fatto non sussiste
Cinque anni di attesa sono alla fine valsi la soddisfazione di vedere riconosciute le proprie ragioni e giudicare innocenti per i fatti in accusa: nessun documento venne falsificato per rendere più presentabile i bilanci del Comune di Offagna negli anni 2010, 2011 e 2012.
Pubblico ministero e Gip, in fase di indagine, si erano detti concordi nel rinviare a giudizio un poker di personaggi che, a vario titolo, hanno redatto e reso ufficiali i documenti. Alla sbarra, dunque, l’allora Sindaco Stefano Gatto, il dirigente bancario osimano Alberto Leonardi nel ruolo di agente Tesoriere, il revisore contabile Ilaria Ballorini, pure osimana, ed infine l’ex responsabile dell’area finanziaria del Comune Evelina Guidi.
Solo quest’ultima, gravata ulteriormente di una malattia che nel febbraio 2017 le aveva strappato la vita, decise di patteggiare ad un anno, pena sospesa, senza attendere i tempi lunghi del processo a cui la quarta imputata non sarebbe comunque arrivata viva.
Determinata a non lasciare ombre sulla propria integrità morale, la Guidi si convinse ad assumersi responsabilità che invece il processo ha oggi visto smontare pezzo per pezzo.
Resta, in quanti l’hanno conosciuta, il ricordo di un funzionario accusato gratuitamente e che, più di altri, in funzione della malattia incombente, ha sofferto anni di sospetti.
Visibilmente soddisfatto anche l’ex Sindaco Gatto (difeso dall’avvocato Marina Magistrelli) che pur non rilasciando dichiarazioni a caldo ha fatto intendere tutta la propria soddisfazione per un verdetto che restituisce, senza più dubbi, l’antica onorabilità finita sotto accusa.
Cosa è dunque successo ad Offagna? Chiamiamolo danno collaterale alla vicenda del piccolo Amos Guzzini che ha mandato in tilt le già magre casse comunali. Ciò nonostante le operazioni certificate nei Bilanci per 267.000 euro (2010), 24.000 (2011) e 213.000 (2012), per un totale contestato di 504.000 di minori debiti, sono state riconosciute dal Tribunale come effettivamente esistite in quanto motivate e presenti in Bilancio a pieno titolo.
Nessun falso ideologico venne mai perpetrato pur di far tornare i conti e conseguentemente il giudice Alberto Pallucchini ha mandato assolti i tre imputati superstiti con la motivazione che il fatto d’accusa non sussiste. Fine di un incubo.