Il servizio, oltretutto, è risultato attivo con OSIMO OGGI solo per 5 mesi e 7 info…
Oltre ad autoconcedersi 52esime da capogiro, all’Astea made in Pd, con i soldi della collettività e il gradimento super partes di Pugnaloni, sono anche capaci di ulteriori perfomamces degne di nota.
Per non annoiare il pubblico ne estrapoleremo tre a caso, non tra le significative ma comunque meritevoli di attenzione.
In ordine di spesa segnaliamo i 31.200 euro occorrenti per mandare avanti la macchina informativa della Presscom di Jesi. Un semplice servizio di addetto stampa di cui, fino all’era Marchetti, Astea non ha sentito l’esigenza e il cui vuoto è stato colmato a colpi di comunicati stampa made in Jesi.
Colpi di comunicato… probabilmente abbiamo esagerato in potenza e soprattutto in numero. Andando a riguardare il passato 2018 e l’attività avuta dall’agenzia con la nostra testata, risultano all’attivo solo 7, diconsi 7, news pervenuti:
1) comunicato 19 gennaio con tema casette dell’acqua;
2) comunicato 29 gennaio con tema apertura sportello on line;
3) comunicato 13 febbraio: conferenza stampa su contratto sottoscritto da Astea, Cma e Tennacola;
4) comunicato 15 febbraio: relazione su conferenza stampa di cui sopra;
5) comunicato 9 marzo con tema dati 2017 sul centro del riuso;
6) comunicato 18 aprile con tema dati record 2017 su raccolta differenziata al 73.03%;
7) comunicato 11 agosto con avvertenza di falsi operatori Astea in giro per il territorio.
Dopo di che Presscom ha interrotto le trasmissioni pur continuando ad incassare il compenso stabilito pari a 2.600,00 tondi mensili, compresi i mesi di maggio, giugno, luglio, settembre, ottobre, novembre e dicembre, periodi nei quali non abbiamo registrato attività.
Ne consegue un divertente calcolo che sottoponiamo alla attenzione dei consumatori più parsimoniosi; se l’affidamento diretto dell’incarico prevedeva curiosamente solo la copertura dei soli 5 mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile ed agosto di OSIMO OGGI può fornire testimonianza, ecco che l’importo corrisposto sale alla grande da 2.600,00 euro a 6.240.00 cifra per la quale, non neghiamo, potremmo anche fare un futuro pensierino proponendo a Marchetti un forfait di 5.000 euro al mese per dodici mesi.
Altra ipotesi, decisamente strana e fuori mercato visto il parametro costo/benefici, è l’antico pagamento a cottimo come i giornali di carta (e oggi anche quelli on line) usano fare con i giovani collaboratori al primo incarico.
Gente pagata 4 o 6 euro il pezzo con molti di loro che lavorerebbero anche gratis, i primi mesi, già inebriati nel vedere la propria firma in calce al primo articolo.
Fatto un rapido conto i 31.200 complessivi pagati per la redazione di 7 veline corrispondono a 4.457,15 euro a pezzo, circa 1.000 volte in più i minimi di mercato.
Anche in questo caso potremmo proporre di meglio a Marchetti: 4.500 euro mensili per dodici mensilità, agosto e dicembre esclusi.