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𝗖𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶𝗽𝗮𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗰𝘂𝘀𝗮 𝗮𝗱 𝗘𝗻𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗩𝗮𝗻𝘇𝗶𝗻𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝗹𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗯𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝘂𝗻 𝗰𝘂𝗹𝘁 𝗮𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗶𝗻𝗲𝗺𝗮 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗲 “𝗙𝗲𝗯𝗯𝗿𝗲 𝗱𝗮 𝗰𝗮𝘃𝗮𝗹𝗹𝗼” (𝟭𝟵𝟳𝟲), 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗹𝗮 “𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮” 𝗱𝗶 𝗕𝗿𝘂𝗻𝗼 𝗙𝗶𝗼𝗿𝗲𝘁𝘁𝗶, 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗠𝗮𝗻𝗱𝗿𝗮𝗸𝗲, 𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝘂𝗼𝗶 𝗮𝗺𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗮 𝗶𝗽𝗽𝗼𝗱𝗿𝗼𝗺𝗼… 𝗽𝗲𝗿 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗰𝗮𝗽𝗶𝗿𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗶𝘂̀, 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝘀𝗼𝗿𝗿𝗶𝘀𝗼, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘃𝗲𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗲 𝗻𝗲𝗶 𝗾𝘂𝗮𝘁𝘁𝗿𝗼 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗵𝗶 – 𝗽𝘂𝗿𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗶 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗶 𝗮𝗹 𝟮𝟬𝟯𝟱 – 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼-𝗗𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗶 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲.

MICHELA GLORIO INCORONATA SINDACO DA ANTONELLI, CHI ARRIVERA' SECONDO?

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PERSONAGGI ED INTERPRETI:

MANDRAKE Raimondo Orsetti

SOLDATINO Cavallo un tempo vincente Dino Latini

ER POMATA Francesco Acquaroli

BELLI CAPELLI Sandro Antonelli

MANZOTIN Francesco Pirani

ER VENTRESCA Achille Ginnetti

MAFALDA Monica Santoni

ER ROSCIO Damiano Pirani

BERNADETTE (cavalla di razza) Michela GLORIO

ER POMATA è disperato. SOLDATINO da tempo non vince più come un tempo; il piatto delle scommesse piange. E i conti non tornano da un pezzo. Che fare?

Finalmente i due si fanno venire un’ottima idea e corrono a descriverla a MANDRAKE per dargli un corpo e un’anima al prossimo “Gran premio degli Assi” programmato nell’ippodromo osimano.

Con raggiri e gag degli del miglior Gigi PROIETTI ed Enrico MONTESANO, alla fine ER POMATA e SOLDATINO riescono a convincere MANDRAKE a non tirarsi indietro e a coinvolgerlo nella corsa addomesticata.

E in effetti, un venerdì pomeriggio, MANDRAKE si presenta all’ippodromo riuscendo a far convogliare il grosso delle scommesse sul ritorno alla vittoria di SOLDATINO.

Un giovanissimo Gigi PROIETTI, in arte “Mandrake”, protagonista di “Febbre da cavallo”, anno 1976

L’entusiasmo del pubblico è però ben presto annacquato dai dubbi e dalle perplessità degli addetti ai lavori.

La prima a manifestare incertezza sull’investimento a scommettere su SOLDATINO, attraverso le belle parole spese da MANDRAKE, è MAFALDA; mangiata la foglia, la co-protagonista femminile di “Febbre da cavallo” sarà la prima a dar vita ad un video – ante litteram per il tempo, siamo pur sempre ambientati quasi mezzo secolo fa – in cui si mescolano problemi veri a situazioni più di comodo, di fatto con MAFALDA a chiamarsi fuori dalla scommessa che avrebbe dovuto sbancare l’ippodromo osimano.

Parrebbe un caso isolato. Tanto che pure BELLI CAPELLI, il più infido della compagnia, ad un primo parere, tutto sommato parrebbe possibilista… ma prima, gli scappa detto, dovrà sentire la sua cerchia di amici: ER ROSCIO ed ER VENTRESCA in particolare, oltre a doversi confrontare, in gran segreto, con MANZOTIN, nominato di continuo nella trasposizione osimana ma di fatto senza un’anima e un corpo.

ER POMATA, mangiata la foglia, decide di strigliare ulteriormente le truppe tornando, un lunedì sera, di nuovo all’ippodromo per spendersi presso dubbiosi, insoddisfatti e timorosi vari di beccarsi da SOLDATINO una fregatura.

Dal canto suo BELLI CAPELLI, non contrario a scommettere, in via di principio, sulla vittoria di SOLDATINO, riceve nel frattempo il no ufficiale dei suoi inseparabili amici – ER VENTRESCA ed ER ROSCIO su tutti – con MANZOTIN, sempre evocato ma mai inquadrato ad annuire soddisfatto.

Ed eccoci a martedì pomeriggio, al termine delle 96 ore narrate nella ricostruzione presa in prestito da VANZINA.

Tutto all’ippodromo di Osimo è pronto per correre il Gran Premio degli Assi, con gli osimani accorsi sulla fiducia per toccare con mano la rivincita, sul trotto, di SOLDATINO sulla grande favorita BERNADETTE.

Piovono le scommesse con la vittoria di SOLDATINO pagata quasi alla pari dell’avversaria; insomma il film si avvia verso un possibile lieto fine quando, dall’altoparlante dell’ippodromo prende mestamente la parola MANDRAKE per annunciare il colpo di scena: non ci sono le condizioni per accettare la sfida, SOLDATINO pur ben allenato e per una volta con i favori del pronostico, deve ritirarsi e non potrà essere al via.

Grande scoramento tra gli osimani a cui si riscontra un profondo sospiro di sollievo della cavalla purosangue BERNARDETTE (e del suo driver) per il pericolo scampato in extremis.

La “mandrakata”, nell’aria e lungamente attesa, aveva funzionato lasciando SOLDATINO ed ER POMATA senza parole e senza fiato.

Ai giornalisti che, insistendo, chiedono lumi sul forfait quando ormai gli ostacoli principali per correre e magari vincere davvero sembravano solo un ricordo, MANDRAKE ha risposto. “Ce l’ho messa tutta, ho preso SOLDATINO molto sul serio. Purtroppo all’ultimo minuto le condizioni per fare bella figura sono svanite, non per colpa mia. Ho già comunicato a ER POMATA la decisione che non avrei voluto prendere… ma credetemi SOLDATINO non avrebbe potuto vincere; troppa sfiducia sulle condizioni attuali… troppo tempo è passato da quando SOLDATINO, frutto della nostra scuderia, metteva gli altri cavalli in fila indiana riuscendo a sopravanzare grazie, almeno, ad un proverbiale corto muso.

Il film, nella realtà, prosegue con altri colpi di scena e battute consegnate alla storia… mentre la rivisitazione in chiave osimana può finire qui… con la mandrakata da maestro di un consumato addetto ai lavori come Raimondo ORSETTI, svincolatosi dall’angolo con una maestria e leggerezza tale da non destare, quasi, sospetto.

QUI il TUO gradito commento:

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Laura CARDONE, vedova CERILLO

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