TOSSICO DENUNCIATO DA PADRE E FRATELLO CARCERE SALVA VITA A 40ENNE DI OSIMO SCALO

TOSSICO DENUNCIATO DA PADRE E FRATELLO CARCERE SALVA VITA A 40ENNE DI OSIMO SCALO

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TOSSICO DENUNCIATO DA PADRE E FRATELLO
CARCERE SALVA VITA A 40ENNE DI OSIMO SCALO

Nonostante la messa in prova, W.S. con un coltello minacciava i familiari: soldi o droga!


Con un coltellaccio da cucina ha minacciato il padre e il fratello minore aggredendoli con pugni, calci e morsi! Protagonista dell’ennesima scena familiare tutta da dimenticare un 40enne di Osimo Stazione W.S., tossicodipendente, che mercoledì sera ha seriamente minacciato la sicurezza della propria famiglia agendo in stato confusionale contro il padre 63enne e il fratello minore di 36, procurando a quest’ultimo anche lesioni personali giudicate guaribili in 7 giorni.

E dire che l’arrestato stava beneficiando da un paio di mesi della misura alternativa al carcere, ovvero l’affidamento in prova ai servizi sociali, come da ordinanza dell’ufficio di esecuzione penale esterna del 4 aprile emessa dal tribunale di sorveglianza.

Neanche la certezza di rimettere piede in carcere è però riuscita a mitigare la furia dell’uomo, di fronte al no risoluto degli altri due uomini di casa, di regalare altro denaro per l’acquisto di droga.

Una richiesta pressochè quotidiana, iniziata a marzo, che di giorno in giorno ha reso sempre più difficile, fino a trasformarla in incompatibile, la civile convivenza tra il tossico e gli altri due uomini.

Proprio mercoledì, prima dell’arrivo dei Carabinieri, la nuova e più furiosa lite, stavolta con il braccio destro armato di un coltello dalla lunga lama; i militari, avvertiti per tempo del peggioramento della situazione, sono comunque riusciti a dividere i tre prima che danni irreparabili potessero, nella mischia, causare problemi ben più pesanti della già non lievi accuse di maltrattamenti aggravati in famiglia, minacce e lesioni.

La vista del sangue – causata da un fendente schivato in extremis dal fratello minore – e il conseguente accompagnamento al pronto soccorso hanno determinato i familiari ad intraprendere la strada più dolorosa, ma necessaria, di denunciare il congiunto vista l’impossibilità di percorrere con successo qualsiasi strada alternativa al carcere.

E’ scaturita così, di punto in bianco, la necessità di padre e fratello di sporgere querela per quanto trovato a subire per l’ennesima volta da quel figlio e fratello degenere.

Una decisione sofferta, come è sin troppo facile immaginare, ma ormai obbligata e definita dagli stessi carabinieri “salva vita”.

Tempo tre giorni, lo spazio fisico per produrre la querela contro W.S., e il tossicodipendente osimano, celibe, nulla facente, si è visto revocare, con tempistica immediata e in conseguenza di questa nuova accusa, il decreto di affidamento in prova ai servizi sociali.

Con la revoca dell’affidamento determinata dal decreto di sospensione W.S. nella serata di sabato è stato tratto in arresto dai militari e accompagnato a Montacuto, con ciò consentendo alla famiglia di trarre un grosso sospiro di sollievo.


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