SCIPPATA LA MEMORIA DI MOSCA, LE GROTTE RESTANO ANONIME
PUGNALONI OFFRE UNA SALA E I 5 STELLE RINGRAZIANO PURE…

SCIPPATA LA MEMORIA DI MOSCA, LE GROTTE RESTANO ANONIME PUGNALONI OFFRE UNA SALA E I 5 STELLE RINGRAZIANO PURE…

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Capolavoro politico del Sindaco che si impossessa della iniziativa grillina, la fa sua e alla fine ottiene pure la sentita approvazione della consigliera Donia. Brillano in negativo anche le Liste civiche. Cosa dice la legge 1188/27


Scippata alla memoria di Roberto MOSCA l’intitolazione della città sotterranea!
Con una autentica destrezza politica, figlia di una abilità che in pochi, nonostante due successi elettorali, riconoscono ancora a PUGNALONI, il Sindaco è così riuscito, in extremis, a mutare le carte in tavola di un progetto che pareva giù scritto: destinare all'”esploratore” osimano non già tutto il cucuzzaro ma appena una cucuzza di rappresentanza, sotto forma di titolazione di una qualsiasi sala convegni!

L’emendamento proposto da PUGNALONI e approvato dal Consiglio Comunale, 5Stelle comprese

In più, a conferma che il Sindaco, si ritrova a confrontarsi con autentici nani della politica, il Primo cittadino è riuscito non solo ad auto intestarsi il merito per aver concesso al povero Roberto MOSCA un piccolo contentino… ma è riuscito persino a farsi ringraziare della concessione dalla pigmea consigliera grillina Caterina DONIA, propositrice dell’iniziativa!
Assistere alla diretta streaming del Consiglio comunale di sabato mattino è stato, in effetti, un autentico sballo. Ammirare PUGNALONI palleggiare a comando alleati e teorici avversari, quasi capitati in Consiglio per chissà quale misteriosa congiunzione astrale, meriterebbe il prezzo di un biglietto e lo caldeggiamo vivamente.
Altro che il ciak ne “Il Gatto e la Luna”, girato e poi tagliato da LIPPOLIS! PUGNALONI in queste operazioni di “furto del copyright” è un autentico maestro, un attore consumato, un politico con gli attributi.
Certo giocare contro tanti “signor nessuno” aiuta e non pone a rischio il risultato finale ma, credeteci, l’arte pugnaloniana di mangiare con un sol boccone i pesci piccoli che gli annaspano attorno è da vedere, gustare e tramandare.

L’inesperta Consigliera grillina, Caterina DONIA

La CNA, tramite i 5 Stelle (che abbinamento!), giusto più di un anno fa s’era fatta interprete, senza risposta, di intitolare al proprio compianto ex socio, scomparso giusto nel 2014, il padiglione sotterraneo delle grotte, fonte da tempo delle attuali fortune turistiche, pre Covid, cittadine.
Nulla di più giusto. Peccato che una vecchia una legge del ’27, la numero 1188, ne vieti espressamente la denominazione a chiunque “ei fu” non abbia maturato una anzianità di decesso di almeno 10 anni. Poco male. La legge c’è ma a violarla, sembra, non faccia seguito alcuna conseguenza superiore al rimbrotto del Prefetto.
Per cui, nonostante MOSCA non abbia ancora maturato il diritto di legge per un pubblico riconoscimento e considerato che il decennale della scomparsa cadrà solo a mandato in corso terminato per PUGNALONI, cosa ti ha escogitato il nostro Sindaco?
Un banale emendamento. Una banalissima modifica. Un super banalissimo, si potesse dire, accomodamento della proposta.

Roberto MOSCA in una bella immagine

“Condivido anch’io l’iniziativa – ha esordito con aria sorniona PUGNALONI – ma ritengo che le grotte siano già conosciute col loro nome “del Cantinone” per cui frapporre il nome di MOSCA non sia possibile, pur orgogliosi di aver avuto un cittadino che con le sue passioni ha dato lustro alla città. La sala convegni delle grotte, invece – ha sorriso PUGNALONI certo di aver già ottenuto opera di convinzione generale persino sulle Liste civiche (!) – essendo molto utilizzata potrebbe essere ben adatta per qui ricordare le passioni, la disponibilità e lo spirito di servizio che ha sempre contraddistinto il nostro caro Roberto”.
Come dire. “L’idea è buona. Strano non l’abbia avuta io per primo. Rimediamo in questo modo”.
Di fronte ad una simile sottrazione di meriti, molti si sarebbero aspettati (o almeno i suoi 47 elettori) che la consigliera DONIA, pur inesperta e digiuna delle regole del gioco, esplodesse in epititi non riferibili ai minori di 18 anni.
Neanche per una idea! La consigliera, pur dispiaciuta più per la magra figura rimediata con la CNA che per l’intortamento ricevuto, ha ringraziato PUGNALONI oltre ogni dire per aver accolto, sia pur parzialmente, la proposta.
Contenta lei, contenti tutti. Forse meno contenti saranno, riteniamo, gli eredi di Roberto MOSCA (la moglie Gloria e il figlio Leandro, oggi 20enne) che si vedono ridotto l’omaggio a premio di consolazione solo perchè qualcuno si è rivolto al soggetto politico sbagliato…
In tanto marasma etico comportamentale una brutta figura da ricordare hanno avuto modo di portarla a casa anche i Civici, allineatisi e coperti ai desiderata del Sindaco come tanti yes men Pd.
Eppure se oggi il circuito delle grotte costituisce una attrazione (incompleta) turistica di valenza nazionale, si deve proprio alla allora disponibilità politica di LATINI e alla lungimiranza di Antonio SCARPONI, amico personale e compagno di viaggio di MOSCA, essere riusciti a trasformare una intuizione in splendida realtà.
Ecco perchè non avere nulla da dire sul fatto che al bravo concittadino, anziche l’intero appartamento, come meritava ampiamente, sia stato riconosciuto solo lo sgabuzzino delle scope… non è facile da comprendere e digerire.

Una visione delle grotte valorizzare “dall’esploratore” osimano

Restare a bocca chiusa solo perchè, a quanto pare, Roberto MOSCA ha avuto nel tempo da ridire sull’operato dell’ultima Amministrazione civica targata SIMONCINI (2009-2014) è un modo di fare puerile che non fa onore a coloro che del merito fanno normalmente una bandiera.
Vale l’antico detto: Nemo profeta in patria…
Altro che – potessero ascoltarsi i fuori onda – lustro della città…


Ecco la legge 1188/1927

1 Nessuna denominazione può essere attribuita a nuove strade e piazze pubbliche senza la autorizzazione del Prefetto, udito il parere della Deputazione di storia Patria o, dove questa manchi, della Società storica del luogo o della regione.

2 Nessuna strada o piazza pubblica può essere denominata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni.

3 Nessun monumento, lapide o altro ricordo permanente può essere dedicato, in luogo pubblico o aperto al pubblico, a persone che non siano decedute da almeno dieci anni. Rispetto al luogo dove sentirsi il parere della Commissione provinciale per la conservazione dei monumenti.

4 Tali disposizioni non si applicano ai monumenti, lapidi o ricordi situati nei cimiteri, né a quelli dedicati nelle chiese a dignitari ecclesiastici od a benefattori.

5 Le disposizioni degli articoli 2 e 3, primo comma, non si applicano a caduti di guerra o per la causa nazionale.

6 È inoltre in facoltà del Ministero per l’Interno di consentire la deroga alle suindicate disposizioni in casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato della nazione.

L’ingresso delle grotte senza nome in via Fonte Magna

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