DOPO ALESSANDRINI INDISPONIBILE, INCONFERIBILE LA GIACCHETTI?
SULLA NOMINA REGIONALE LA SPADA DELLA NORMA ANTICORRUZIONE

DOPO ALESSANDRINI INDISPONIBILE, INCONFERIBILE LA GIACCHETTI? SULLA NOMINA REGIONALE LA SPADA DELLA NORMA ANTICORRUZIONE

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Cavillo o sostanza, urge chiarire il dettato del Decreto legge 39/2013 in ordine al doppio ruolo giocato dall’esponente civica, in assenza dei 2 anni “bianchi” voluti dalla norma anti clientelare a firma Monti


Inconferibile, per un vizio amministrativo lungo un paio di mesi (esattamente 71 di giorni), la nomina di Gilberta GIACCHETTI a rappresentante della Regione Marche in seno al nuovo Consiglio di amministrazione del Campana?
Appurare se la scelta regionale ricaduta sull’ex consigliera civica sia stata, oltre che legittima nella forma, sostanzialmente ineccepibile anche sul rigido piano del rispetto delle procedure, non sarà semplice.
Sta di fatto che mai nella ultra centenaria e sin qui blasonata storia dell’Istituto permanente per la Cultura, la città ha assistito un simile valzer al ribasso, interpretato da ballerini sgangherati e/o burattinai improvvisati.
A mettere in dubbio la legittimità della nomina della GIACCHETTI (nel frattempo, per non farci mancare proprio nulla, addirittura neo eletta Presidente a super sorpresa!) la possibile interpretazione, in chiave azzeccagarbugli, del Decreto legislativo numero 39 firmato nel 2013 dall’allora premier Mario MONTI.

Di Mario MONTI, la firma sul Decreto Legge anti corruzione n. 39/2013

Decreto legge, detto più chiaramemte, che giusto da otto anni dispone in termini di inconferibilità sugli incarichi indicati presso gli Enti privati di controllo pubblico.
Cosa stabilisce il citato Decreto anti corruzione? All’articolo 7 le disposizioni emanate parrebbero pensate giusto apposta per la vicenda Campana-GIACCHETTI. In pratica, recita il testo, coloro che nei due anni precedenti la nomina (in questo caso promossa dalla Regione Marche in data 16 marzo 2021, NdR.) abbiano fatto parte dell’organismo, in questo caso “Consiglio comunale”, chiamato a redigire l’incarico, non possono essere conferiti.
Come è noto Gilberta GIACCHETTI, consigliera comunale civica nella precedente amministrazione PIGNALONI, è decaduta dall’incarico solo il 26 maggio 2019, data di elezioni per il rinnovo della nuova assemblea; e non solo: due anni e mezzo prima, il 22 novembre 2016, la stessa GIACCHETTI, al pari di gran parte dei colleghi dell’allora assise, risulta aver preso parte all’indicazione di nomina per Marco SANTINI, rappresentante delle minoranze nell’appena decaduto Cda dell’istituto Campana.
Insomma, per rispetto alle norme anti corruzione varate da Monti, liberamente valutate dai mille occhi che sorvegliano dalla penombra i giochi di Palazzo, Gilberta GIACCHETTI avrebbe dovuto osservare una sorta di biennio “bianco”, di spurgo dalle passate tossine politiche. Periodo che, calendario alla mano, non si è ancora compiuto ma si compirà solo mercoledì 26 maggio prossimo venturo.

Dubbi sulla regolare nomina di Gilberta GIACCHETTI da parte della Regione Marche

Ergo cosa accadrà in seno al Cda, appena ricomposto lunedì pomeriggio, pur orfano della presenza del rappresentante del Sindaco PUGNALONI?
Sappiamo per certo che Gilberta GIACCHETTI, consapevole dell’inghippo, ha preventivamente consultato il Segretario comunale Giuliano GIULIONI, in ordine ad un parere informato di un addetto ai lavori.
Sappiamo anche che il Segretario comunale non ha avuto nulla di particolare da obiettare ma non sappiamo fino a che punto GIULIONI si sia inoltrato con competenza nella questione che invece, a noi, pare assai più ingarbugliata e passibile di ogni lettura.
Sappiamo infine troppo bene, però, vivendo pur sempre in Italia da un pò, ovvero in un Paese dove le regole appaiono scritte apposta per indurre il cittadino ad aggirarle (e comunque ad indurlo a provarci con molta facilità) piuttosto che pensate allo scopo di ottenerne il pacifico rispetto.
Quindi non azzardiamo ipotesi sul finale possibile della vicenda, conclusioni che avremmo delegato volentieri al Sindaco PUGNALONI: Purtroppo, come capita immancabilmente quando c’è da fare i conti con una stampa non disponibile a trattare in cambio di una risposta, PUGNALONI ha evitato di prendere parte alla notizia, preferendo il silenzio.
Auguriamoci, anche se non sappiamo indicare come, che il Campana, archiviato un avvio 2021 tutto da dimenticare, possa magicamente trovare il guizzo di digità per tornare ad ergersi a luogo della Cultura e non dei sotterfugi osimani.

Per l’Istituto CAMPANA un avvio di 2021 quanto mai travagliato…

PUGNALONI VIETA IL RAMADAN... MA SOLO AI LATINIANI!
LA SOLA COMUNITÀ PUGNALONIANA POTRÀ FESTEGGIARE...
CAMPANA, BOCCIATA LA PRESIDENZA ALESSANDRINI!
IL PROFESSORE PRENDE ATTO E RINUNCIA ANCHE AL CDA