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𝗔 𝗿𝗶𝗽𝗼𝘀𝗼 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝟯𝟴 𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶𝗼, 𝘀𝗲 𝗻𝗲 𝘃𝗮 𝗮 𝟲𝟭 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗶𝗹 𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿 𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗜𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗼. 𝗘𝘅 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗿𝗶𝗰𝗶𝘀𝘁𝗮, 𝘃𝗲𝗻𝗻𝗲 𝘀𝗰𝗲𝗹𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝟭𝟵𝟴𝟱 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗹𝗹𝗼𝗿𝗮 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗡𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗶

1° settembre, in pensione non solo Raimondo ORSETTI, già fugace Presidente del Campana, ma anche Paolo LASCA, per 38 anni storico custode dell’Istituto di piazza Dante. A darne notizia il Presidente, dimezzato, di un Cda con almeno due dimissionari su cinque, Gilberta GIACCHETTI, allo stato non operativo.

Anche per la banale sostituzione di un dipendente da qualche giorno a riposo, è evidente, servirebbe il rapido reintegro dei pieni poteri del Consiglio di amministrazione, attraverso le decisioni del Consiglio comunale circa la sostituzione dei fuggitivi TABORRO e PIRANI.

In attesa del ritorno alla normalità, evento possibile ma non scontato, ascoltiamo il doveroso saluto riservato a LASCA (61 anni, scelto nel lontano 1985 dall’allora Presidente Alessandro NICCOLI) attraverso le colonne del foglio on line edito dall’Istituto permanente per la Cultura.

𝗖𝗼𝗻 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗼 𝗟𝗔𝗦𝗖𝗔 𝘀𝗲 𝗻𝗲 𝘃𝗮 𝘂𝗻 𝗽𝗼’ 𝗹𝗮 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗜𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗼…

 “Per quanto mi riguarda senz’altro vero. Per me mettermi al servizio del Campana e trascorrervi 38 anni della mia vita, è stata una grande opportunità. Ricordo che prima di essere assunto, nel 1985, lavoravo come elettricista per conto di aziende dell’Osimano. Allora ero molto giovane ma mi adattavo a fare un po’ di tutto… forse è stata proprio questa mia po0liedricità, diciamo così, a convincere NICCOLI a scegliermi e offrirmi l’incarico di custode e collaboratore tutto fare”.

𝗜𝗻 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗮𝗹 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗮𝗻𝗮 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗰𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗴𝗴𝗶. 𝗖’𝗲̀ 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗶 𝗵𝗮 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗶𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲?

“Su tutti senz’altro Vittorio SGARBI, uno che quando è impegnato ad allestire mostre non guarda se è giorno o notte. Quasi sempre, anzi, era solito buttarmi dal letto alle 3 del mattino! SGARBI mi ha regalato diverse “alzatacce” ma per fortuna, una volta in piedi, vederlo al lavoro era un puro piacere per occhi e spirito… oltre al fatto che, almeno con noi, diversamente alla immagine pubblica che si è costruito, è sempre stato molto cordiale e rispettoso”.

𝗜𝗻 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝘃𝗮, 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗶𝗱𝗶𝗮𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼?

“Ho fatto di tutto: il custode in primis ma anche il collaboratore scolastico e una specie di jolly per tutti quei problemi, piccoli o grandi, di ordinaria manutenzione, che potete immaginare interessano tutti i giorni un palazzo storico come il Campana”.

All’ex custode Paolo LASCA il saluto e il ringraziamento del Presidente del Campana Gilberta GIACCHETTI

𝗤𝘂𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗲̀ 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗶𝘂𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮.

“Si. Federica e Francesco (quest’ultimo già apprezzato ciclista a livello prof) sono cresciuti al Campana e hanno avuto la fortuna di giocare, crescere e vivere nel contesto di un palazzo nobiliare come questo. Una esperienza decisamente insolita che non ci ha impedito di vivere la nostra vita di tutti i giorni. Così quando i miei figli, ancora ragazzini, hanno voluto adottare un cane… il nostro amato Lello è subito diventato un po’ la mascotte dell’Istituto…”.

𝗧𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗶. 𝗘 𝗼𝗿𝗮 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗼 𝗟𝗔𝗦𝗖𝗔 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗳𝗮𝗿𝗮̀?

“Gli anni sono volati via molto velocemente, tutti contraddistinti dalla massima collaborazione che ho dato e ricevuto dai colleghi e amministratori che si sono dati il cambio nel tempo. Cosa farò? Di certo andremo a vivere nella nostra casa a San Biagio e non smetterò, sull’esempio di Francesco, ad andare in bicicletta. Poi, come tutti i pensionati, essendo per fortuna ancora “giovane”, mi dedicherò ai miei hobby. Un ultimo passaggio vorrei sottolineare prima di oltrepassare il portone del Campana. Per l’Istituto sarò sempre disponibile, specie in questo periodo di transizione che mi auguro senza problemi particolari. Del resto è il minimo che debba al Campana dopo 38 anni di onorato servizio; un record, quello di dipendente più longevo, a cui tengo molto”.

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