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𝗚𝗮𝗿𝗮 𝗮𝗱 𝗮𝗹𝘁𝗼 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼, 𝗲𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗠𝗮𝘀𝘀𝗮 𝗠𝗮𝗿𝘁𝗮𝗻𝗮-𝗢𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗮 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗮𝗯𝗯𝗮𝗻𝗱𝗼𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝘀𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗱𝘂𝗲 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶! 𝗜 𝗻𝗼𝘃𝗲 𝗗𝗮𝘀𝗽𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗹𝘁𝗿𝗮𝘀 𝗲 𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗯𝗹𝗶𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗲𝗻𝗶𝗴𝗮𝗹𝗹𝗶𝗮, 𝗲𝘃𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗻𝗼𝗻 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝘀𝘂𝗴𝗴𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝗲𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗟𝗮𝗺𝗽𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗶. 𝗣𝗲𝗰𝗰𝗮𝘁𝗼. 𝗟’𝗢𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗮 𝘀𝗶 𝗿𝗶𝘁𝗿𝗼𝘃𝗲𝗿𝗮̀ 𝗮 𝗽𝗮𝗴𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿 𝗽𝗲𝘀𝗮𝗻𝘁𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗲 𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲 𝗺𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝗰𝘂𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗰𝗵𝗶 𝗮𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗱𝗼𝘃𝘂𝘁𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗻𝗶𝗿𝗲

60 anni, beneventano, una carriera in Polizia nel Servizio centrale operativo (SCO), Fausto LAMPARELLI da ottobre è Questore di Perugia.

A lui, o meglio ai funzionari della Questura del capoluogo umbro, sarebbe spettata, anzi aspettava proprio, l’organizzazione dell’ordine pubblico attorno l’evento sportivo Massa Martana-Osimana di mercoledì scorso.

Vigilanza clamorosamente disattesa vista la presenza nel locale impianto sportivo di appena due, abbiamo detto due, Carabinieri. Peraltro, a giudicare dalle immagini, più attenti alle fasi di gioco che non a prender nota di quanto avvenuto nella tribunetta destinata agli osimani, in particolare dopo il gol dell’1 a 0 umbro.

Fausto LAMPARELLI, 60 anni, origini beneventane, da ottobre 2023 è il nuovo Questore di Perugia. Purtroppo più di qualcosa non ha funzionato

Eppure che l’incontro di presentasse come una gara a rischio era noto a tutti, almeno ad Osimo, compresi i funzionari del Commissariato che certamente avranno relazionato la Questura perugina per tempo e nei dettagli.

Terminata 0-2 con tanto di recriminazioni per un mancato ricorso societario teso a documentare un molto presunto errore tecnico con cui invalidare la gara, lo scontro Massa Martana-Osimana si presentava a rischio quale evento possibile naturale.

Da considerarsi non foss’altro per l’annunciato arrivo da Osimo, nonostante i 360 chilometri complessivi della trasferta, di un centinaio di tifosi organizzati. Forse più.

A chiudere il cerchio circa i provvedimenti, non intrapresi, a livello di prevenzione, anche la riprova positiva dell’avvenuta gestione della finale regionale, in quel di Senigallia, tra Osimana e Maceratese, prima di Natale.

Con un clima pesante, aggravato dagli scontri fisici con la Polizia (che portarono a ben 9 pesantissimi Daspo sportivi, valevoli per alcuno fino a 10 anni di stop) la Federazione pensò a lungo ad una finale organizzata a porte chiuse.

Vinse l’Osimana e la ragionevolezza e venne messo in piedi un piano sinergico tra Osimo, Macerata e Senigallia finalizzato a non far incontrare mai, nè allo stadio, nè lungo il percorso in comune di avvicinamento, le due tifoserie “nemiche”.

La messa in vendita di biglietti nominali, infine, chiuse il cerchio “convincendo tutti, specie i più facinorosi, che l’unica cosa da fare era tifare e sostenere la propria squadra.

Il rito di gara, anche a Massa Martana, che lega a squadra al manipolo ultras. Un abbraccio “malato” a cui i ragazzi, da soli, senza il sostegno societario, non possono liberarsi

Tornando a Perugia e a LAMPARELLI, eppure il neo Questore aveva assicurato tutti, all’insediamento, di essere entusiasta della nomina, enfatizzando l’incarico sottolineando l’importanza del lavoro di squadra: “Solo collaborando insieme – si è detto convinto LAMPARELLI – si possono ottenere risultati significativi”.

Ed ancora. Il neo massimo responsabile perugino della sicurezza pubblica ha evidenziato l’importanza della prevenzione quale arma preferenziale per arginare e annullare fenomeni, oltre che di macro, anche di micro criminalità.

Evidentemente qualcosa mercoledì a Massa Martana si è dannatamente inceppato; nonostante la promessa di “restare vigili” sui vari fenomeni pur evidenziati dal tranquillo, in genere, territorio umbro.

Per la geografia e per la cronaca, Osimo è da sempre, orgogliosamente, “ristretto” in provincia di Ancona, voglioso di mostrare, nel bene e nel meno bene, i propri eccessi.

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