IL BONUS BEBÈ DI 160 EURO
SCATENA LO STALKING DELL’EX!

IL BONUS BEBÈ DI 160 EURO SCATENA LO STALKING DELL’EX!

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IL BONUS BEBÈ DI 160 EURO
SCATENA LO STALKING DELL’EX!

Lei osimana e lui napoletano, 33 anni, arrestato dalla Polizia. Poliziotta decisiva

La nascita della loro bambina, anzichè unire una giovane coppia, aveva accentuato i problemi in famiglia. Lui 33 anni, N.B., originario napoletano e lei osimana, di qualche anno più giovane. In mezzo la piccola, una vita a tre segnata da lavori saltuari e quel piccolo tesoretto dato dal bonus bebè riconosciuto dallo Stato (160 euro al mese per le mamme senza reddito), unica fonte certa di ingresso di denaro in famiglia.

Proprio quei pochi soldi al mese, pretesi dal marito, nel frattempo diventato ex a causa dei continui litigi e minacce, anche fisiche, dovute sopportare dall’osimana, avevano rinfocolato i motivi di dissidio nell’ex coppia.

Nonostante vite separate, incontrarsi in giro per la città non era infrequente e ogni volta la situazione, agli occhi della donna, soggetto debole della vicenda, sembrava peggiorare fino a diventare non più sopportabile.

Una vita di inferno per tutti; il rancore reciproco nutrito dagli ex coniugi che appariva destinato a non placarsi ma anzi ad auto alimentarsi tra accuse e ripicche a vicenda.

In ogni caso la donna neanche si poneva in testa l’idea di dover uscire, per se e la bimba, da una simile situazione.

Vergogna e paura, come accade troppo spesso anche ai nostri giorni, non consentivano nemmeno di sognare la possibilità di mettere in piazza quanto costretta, da tempo, a sopportare.

Il rapporto, ormai esaurito, sarebbe proseguito fino a chissà quali conseguenze se ultimamente uno dei litigi pubblici tra i due, in piena strada, non avesse casualmente attratto l’attenzione di una poliziotta in borghese del Commissariato, trovatasi ad assistere, in zona maxi parcheggio, a parte della discussione.

La poliziotta, forte del proprio intuito femminile e di esperienza professionale, ha pensato bene di attendere che tra i due la lite si placasse per poi avvicinare la donna e qualificarsi come agente.

L’osimana, che nella fattispecie aveva acconsentito a consegnare all’ex marito parte del bonus bebè, ha così compreso di potersi fidare ed ha accettato la promessa di aiuto dall’agente di sostenerla in una possibile denuncia dell’uomo per stalking.

Dalla “amicizia” tra donne è così scaturito un fiume liberatorio di vessazioni, piccole e grandi, sopportate dalla vittima osimana per paura di non giungere a situazioni ancora più gravi.

Il conseguente intervento del personale dei servizi sociali – che, di fatto, hanno costituito barriera affinchè il 33enne napoletano potesse, a proprio agio, continuare ad incontrare l’ex moglie – anzichè placare e far ragionare N.B. ha prodotto, come è tipico di queste vicende, una reazione contraria e opposta… al punto che lo stesso personale è stato fatto oggetto di minacce ripetute con tanto di attese sul posto di lavoro o irruzioni in Assessorato!

Insomma una situazione non più sostenibile che, in qualche modo andava affrontata e interrotta. Venerdì scorso, al culmine dell’ennesima sceneggiata, la signora osimana è tornata in Commissariato per ritrovare l’amica poliziotto e sporgere, alfine, la querela più volta minacciata.

Convocato in Commissariato per essere sentito e in qualche redarguito a interrompere il proprio atteggiamento minaccioso, il napoletano, per tutta risposta ha mantenuto, anche di fronte agli agenti, una linea di sfida e sostanzialmente incurante dei provvedimenti che sarebbero agevolmente potuti maturare in circostanza dei precedenti accumulati.

Una linea sottile d buon senso che N.B. ha oltrepassato incurante delle conseguenze certe determinate dal volersi ottusamente proporre, nei confronti della ex moglie e della società in genere, in grado di volere e poter fare da se., seguendo regole proprie.

Il provvedimento di arresto è stato a quel punto pressochè automatico, trasformandosi con la convalida del provvedimento, in una detenzione presso una comunità della provincia di Macerata.

Per la mamma osimana e la sua piccola la possibilità pratica di chiudere una orribile pagina della vita, iniziando magari la nuova con un grazie a quella sconosciuta poliziotta che ha saputo inquadrare la vicenda, conquistarsi la fiducia e suggerire la via di uscita dall’inferno.

Un inferno magari meno minaccioso di quanto narrato nella vicenda appena conclusasi con l’arresto per stalking del napoletano, ma pur sempre – a detta dei servizi sociali – presente e preoccupante anche nella società osimana dove, sotto una fitta coltre di perbenismo e apparenza, non mancano casi di preoccupazione.

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