SÌ DI ASTEA ALLA REALIZZAZIONE
DELLL’IMPIANTO PROVINCIALE RIFIUTI
INDIVIDUATO A CASINE DI OSTRA;
SUL PIATTO QUASI 3 MILIONI
PER IL SOLO PROGETTO
Astea allarga il proprio bacino di interesse alla realizzazione dell’impianto provinciale per la trasformazione dei rifiuti umidi.
La struttura, individuata dalla Regione a Casine di Ostra, nel Senigalliese, sarà in grado di lavorare fino a 45.000 tonnellate di rifiuti trasformando, dopo il trattamento, un prodotto non più in grado di essere definito organico ma rifiuto speciale, oltre ad una serie di scarti da stoccare in loco in attesa di essere trasferiti alla destinazione finale.
La notizia si è appresa martedì in Consiglio comunale per bocca del Sindaco Pugnaloni, in risposta ad una precisa interrogazione del leader dell’opposizione Latini.
In pratica Pugnaloni ha ammesso che Astea sta partecipando alle trattative e di aver quantificato in 22 milioni il peso economico dell’operazione.
Latini, nel prendere atto dell’esattezza delle informazioni in proprio possesso (fatte salve l’entità delle somme che a Latini risultano leggermente più contenute, 18 milioni anziche 22 per procedere all’operazione), ha replicato all’Amministrazione comunale affermando che Astea ha già dato via libera per una opzione sulla futura realizzazione dell’impianto e di aver già messo a bilancio 2 milioni e 800.000 euro, pari a circa il costo del progetto.
Occorre ricordare che il sito individuato in zona Zipa a Casine di Ostra, nel corso dell’alluvione che nel maggio 2014 colpì Senigallia e il suo territorio, fini completamente allagato ma non per questo ritenuto non idoneo dalla Conferenza dei servizi (tavolo tecnico formato da Regione, Provincia, Comuni, Autorità di bacino, Sovrintendenza ed Arpam) preposta al rilascio dell’autorizzazione a costruire; in pratica il problema dell’esondazione del vicino fiume Misa sarebbe arginabile, stando ai documenti, mettendo a punto un piano di mitigazione dai possibili rischi idro-geologici finalizzato a far defluire con maggior facilità le acque fluviali.
Detto che sul futuro impianto resta l’ombra del no di tutte associazioni ambientaliste senigalliesi, contrarie a convivere con “rischi mitigati”, resta il vuoto di informazione che, su un progetto molto ingente, non ultimo a livello finanziario, caratterizza le mosse dei vertici Astea.
Al riguardo Latini ha esortato Astea, attraverso il Sindaco Pugnaloni, a rendere trasparente la propria amministrazione e non di continuare a percorrere, come avvenuto da ultimo sulla vicenda degli accertamenti Tari, la via della sotto traccia.
L’opposizione auspica, pertanto, che su temi di grande importanza, il Consiglio comunale e la città tornino al centro del normale iter Astea dando modo alla macchina comunale di organizzare, quanto meno, appositi Consigli comunali.